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Dal silenzio alla disinformazione

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Dal silenzio alla disinformazione

AREZZO – Dichiarazione del Coordinamento sindacale e lavoratori Atam – Cisl – Uil – Faisa «Abbiamo letto increduli la dichiarazione di un autorevole esponente della Giunta comunale che dichiara: “…si lavora anche per il futuro dell’Atam, liberata dagli oneri derivanti dal Tpl. L’Azienda rimarrà proprietaria di tutti gli immobili dove attualmente ha sede ed avrà una considerevole disponibilità finanziaria.” (Pubblicato nel sito del Comune il 15/11) Si lascia intendere che l’Azienda abbia un “ramo” improduttivo che ci si appresta a tagliare nell’interesse dei cittadini. Ci dispiace ma in Atam non esistono “rami”: il TPL è l’Azienda stessa e tagliando questo “ramo” si taglia in realtà il tronco. La gestione dei parcheggi è fatta per lo più con personale inidoneo alla guida, che altrimenti dovrebbe essere diversamente collocato e pagato, rappresenta un elemento più che marginale nell’Azienda.
L’ente proprietario, il Comune di Arezzo, ci impone circa 200mila Km di servizi aggiuntivi non finanziati dalla regione che vengono finanziati attraverso la gestione dei parcheggi per conto del Comune. L’Azienda che “rimarrà”, come dice il comunicato, avrà si una considerevole dotazione finanziaria, immobiliare e di altri mezzi ma saranno tutte risorse sottratte allo scopo per cui sono state costituite: il Trasporto pubblico locale e l’Azienda che lo gestisce, Atam.
Nello stesso comunicato si parla di una perdita di 1.837mila euro annua. Il bilancio Atam è naturalmente pubblico e chiunque può verificare che l’esercizio 2006 è stato chiuso con alcune migliaia di euro in attivo, come chi parla di perdite sa bene.
Il tentativo della proprietà Atam, gli stessi responsabili della sua gestione, di dipingere la propria Azienda come come una fonte di perdite ci mostra un esempio di cinismo politico, di irresponsabilità, di opportunismo con cui si vorrebbe scaricare sui lavoratori responsabilità che, se ci fossere, sarebbero tutte della politica. Si tratta di una mistificazione della realtà per avallare una scelta sbagliata che danneggia cittadini e lavoratori.»