AREZZO – Gli ultimi fatti relativi alla vicenda aretina della Gestor, impongono una seria riflessione. Ci chiediamo come possa un’amministrazione comunale, che si dice tanto sensibile verso tutte le problematiche sociali, consentire alla società vincitrice di un bando pubblico di mettere alla porta i lavoratori che, da molti anni, garantiscono un servizio con impegno e serietà. A nostro parere, il problema e però all’origine. La Giunta, infatti, dovrebbe comprendere che le problematiche sociali non si devono solo “curare” (tema caro alla sinistra e all’universo economico dell’assistenza tanto vicino a essa), ma si possono “prevenire”, come in questo caso, anche ponendosi con maggiore attenzione e sensibilità di fronte alla stesura di un atto amministrativo. Ci parrebbe quindi opportuno che il Centrosinistra richiamasse dirigenti e funzionari a operare affinché, negli atti necessari per tali aggiudicazioni (secondo le forme consentite dalla legge), l’ente trovi formule di tutela per i cittadini/lavoratori precedentemente impegnati in quei servizi. Si fa tanto parlare di etica in ogni ambito della nostra società, speriamo che questa inizi a pervadere, sinceramente e a tutto tondo, anche i processi burocratici dell’ente, amministrando, sì per tutti, ma guardando anche a ciascuno.