Home Attualità Tecnologia Envisat e applicazioni satellitari in mostra all’Open Day

Envisat e applicazioni satellitari in mostra all’Open Day

0
Envisat e applicazioni satellitari in mostra all’Open Day

ISPRA- Il 12 maggio Envisat, il satellite ambientale dell’ESA, giunge a Ispra, sulle rive del Lago di Varese, dove sorge il Centro Comune di Ricerca (JRC, Joint Research Centre), che è una Direzione Generale della Commissione Europea, sotto la responsabilità di Janez Potocnik, Commissario Europeo per la Ricerca.

In occasione dell’Open Day del JRC, organizzato nell’ambito delle celebrazioni del 50° Anniversario dei Trattati di Roma, l’Agenzia Spaziale Europea ha allestito uno stand in gran parte dedicato alle osservazioni satellitari della Terra. Il nucleo dell’esposizione dell’ESA è costituito da un modello 1:15 di Envisat, il più grande satellite dedicato al monitoraggio del pianeta, intorno al quale sono stati organizzati gli spazi necessari per un servizio di informazioni sulle principali ricadute di questo settore.

Lo stato di salute della Terra è ormai un tema all’ordine del giorno non solo delle agende politiche e istituzionali europee, ma anche dei media e delle discussioni pubbliche, recentemente alimentate dalla pubblicazione del quarto Report del Comitato Intergovernativo sul Mutamento Climatico delle Nazioni Unite (IPCC, Intergovernmental Panel on Climate Change).

“Il cambiamento climatico non è un’astrazione. Secondo il Report dell’IPCC entro la seconda metà del secolo i ghiacci dell’Artico si scioglierebbero completamente, mentre entro il 2100 il livello dei mari salirebbe di circa 48 centimetri”, ricorda Volker Lebig, Direttore delle Osservazioni della Terra dell’ESA.

L’Open Day del JRC giunge subito dopo la conclusione di Envisat 2007, un congresso internazionale che ha raccolto oltre 900 partecipanti e che ha confermato come le applicazioni dei dati satellitari stiano ormai trovando applicazione in settori sempre più vasti: dall’oceanografia, allo studio della dinamica dei ghiacci, dalla scienza dell’atmosfera alla vulcanologia, dalla tettonica allo studio della distribuzione della vegetazione.

Iniziato nei primi anni ’90 dai satelliti ERS 1 e ERS 2, il programma di Osservazioni della Terra dell’ESA si avvale da oltre 5 anni della piena operatività di Envisat, che con la sua suite di ben 10 strumenti ha rappresentato il maggiore degli sforzi europei per lo studio del nostro pianeta. In questi anni, attraverso i dati raccolti da ERS, Envisat e missioni di parti terze, la visione complessiva del nostro pianeta è andata velocemente modificandosi. Per la prima volta, per esempio, siamo in possesso di animazioni che mostrano le variazioni punto per punto sull’intero pianeta delle concentrazioni di biossido di carbonio (anidride carbonica) e di metano, i principali gas responsabili dell’effetto serra, scandite di mese in mese dal 2003 al 2005. Allo stesso modo, per la prima volta i dati satellitari hanno mostrato un incremento annuo di circa 3 millimetri nei livelli medi dei mari nel corso dell’ultimo decennio.

“Il Centro di ESRIN, a Frascati, è il principale centro europeo nelle osservazioni della Terra, che è il settore spaziale con il maggior tasso di crescita in Europa,” osserva Liebig. “E il programma per le Osservazione della Terra dell’Europa è certamente il più ambizioso a livello planetario. Fino al 2015, l’ESA prevede di lanciare non meno di diciassette satelliti.”