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Eureka, Pistella: la ricerca ponte di collaborazione e di pace

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ROMA – “La ricerca europea si impegna in progetti di collaborazione scientifica e tecnologica di grande rilievo e l’Italia fa bene la sua parte”. Così il presidente del CNR, Fabio Pistella, che dal giugno 2006 e fino a giugno 2007 assicura la presidenza di Eureka – la più grande iniziativa paneuropea di cooperazione su tematiche ad alta tecnologia rilevanti per lo sviluppo sostenibile.
Nel corso del terzo meeting annuale degli “alti rappresentanti” dei Governi dei circa 40 paesi membri, svoltosi a Venezia (i primi due si erano tenuti a Cernobbio e Catania con cadenza trimestrale), sono stati lanciati 35 nuovi progetti, di cui 6 con la partecipazione dell’Italia. Salgono così a 164 i nuovi progetti promossi sotto la presidenza italiana, e a 35 quelli che vedono il coinvolgimento del nostro Paese.
Al bilancio positivo in termini di attività progettuali si affianca un risultato di valenza più generale raggiunto sotto la presidenza italiana: concreta apertura ai paesi dell’area mediterranea e loro crescente coinvolgimento. Va in questa direzione l’annuncio da parte del Presidente Pistella, non solo di importanti nuovi progetti che registreranno la presenza dei paesi del Medio Oriente, ma anche dell’accettazione della candidatura di Israele, che dell’iniziativa è membro, alla guida di Eureka nel 2010. Da sottolineare il rilievo dato da parte israeliana a questa scelta, che è stata illustrata a Venezia dal Chief Scientist israeliano e consigliere del primo ministro israeliano per la ricerca, Eli Hopper.
“Oggi, come in passato – ha spiegato il presidente di Eureka – (nel 1990, durante il precedente anno di guida italiana, fu lanciata la partecipazione dei Paesi dell’Est europeo) – il nostro Paese ha posto la questione dell’allargamento geografico della platea dei Paesi coinvolti, iniziando con quelli della costa Nord del Mediterraneo. Da questo punto di vista è significativa la sequenza alla guida di Eureka: Italia, Slovenia, Portogallo e poi Germania e Israele. Particolarmente rilevante è anche il varo di alcuni progetti che su iniziativa italiana vedono insieme strutture scientifiche e imprese italiane, israeliane e palestinesi. Al di là del pur importante contenuto specifico – che riguarda tecnologie di depurazione delle acque reflue dalla molitura delle olive, e l’impiego come farmaci o cosmetici di principi attivi di origine vegetale della tradizione araba – questi progetti, aperti peraltro all’apporto anche di altri paesi non facenti parte di Eureka, evidenziano il ruolo strategico che la ricerca può svolgere come ponte di pace, al fine di favorire il dialogo fra i popoli, per trovare terreni di collaborazione e di incontro”.
Il Presidente del CNR, nel ricordare la missione dell’Ente “creare valore attraverso le conoscenze generate dalla ricerca”, ha sottolineato come i risultati della stessa possano produrre un impatto sul miglioramento delle condizioni di vita della collettività, sul più efficace sviluppo dell’economia produttiva di un paese e, infine, creare sia ricchezza per i cittadini, sia un generalizzato innalzamento del livello di benessere. “Non dimentichiamo le condizioni di difficoltà economico-sociali in cui versano i Palestinesi, condizioni che impediscono loro di poter avviare una propria economia sostenibile e un livello di benessere accettabile. La ricerca italiana insieme a quella israeliana – ha concluso Pistella – darà un proprio piccolo ma concreto contributo per programmi di sviluppo dell’area palestinese mettendo in moto un processo con elevate potenzialità di successo”.