AREZZO – Il Comune di Arezzo ha un nuovo albero di Natale che “respira”, donato all’amministrazione da Coldiretti. Un albero naturale di oltre due metri che durante le feste natalizie farà bella posa di sé nell’atrio di Palazzo Comunale per essere poi collocato in un giardino della città.
“Ci siamo proposti come amministrazione – spiega il Sindaco Giuseppe Fanfani –di connotare Arezzo come città sempre più verde e di conseguenza più bella, più pulita, più vivibile e climaticamente equilibrata. Presto metteremo a dimora 500 alberi che contribuiranno a creare zone dove il cittadino potrà rilassarsi e apprezzare i benefici che le piante procurano. Un duplice ringraziamento, oltre che per la sensibilità mostrata sui temi ambientali, è da rivolgere a Coldiretti: sia per avere offerto l’albero di Natale collocato adesso nel chiostro del Palazzo Comunale, sia per l’altro albero che ci regalerà e con il quale abbelliremo l’aiuola dinanzi alla chiesa di Saione”.
“Nel territorio aretino – aggiunge Tulio Marcelli di Coldiretti – il Casentino è la zona di produzione più importante per l’albero di Natale: sono decine le aziende produttrici che in questa vallata da oltre un trentennio svolgono attività vivaistica specializzata con professionalità e profondo rispetto dell’ambiente. Ringraziamo il Comune di Arezzo che, con questa iniziativa, dimostra di essere vicina alle problematiche ambientali e non solo: valorizzare l’albero natalizio naturale significa fare del bene a un tessuto di imprese che hanno a cura il territorio e ne garantiscono la salvaguardia anche da un punto di vista idrogeologico”.
“Ogni anno – ricorda l’Assessore all’Innovazione Ecologica Ilario Nocentini – ci piace avere un vero albero di Natale che rappresenta anche un polmone verde che assorbe anidride carbonica e libera ossigeno utile all’ambiente in cui viviamo. Molto meglio dunque degli alberi in plastica il cui ciclo di produzione comporta emissioni di CO2. Con gli altri alberi che siamo in procinto di piantumare, abbelliremo il Comune, le sue adiacenze e tante zone cittadine favorendo al tempo stesso la produzione dei veri alberi casentinesi”.