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Gli emendamenti di Baldi sul piano strutturale

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Gli emendamenti di Baldi sul piano strutturale

AREZZO – Il capogruppo di Forza Italia, Stefano Baldi, ha presentato una serie di emendamenti al nuovo Piano strutturale in vista della seduta della prossima settimana.
“Un atto doveroso – commenta – in relazione alle scelte dell’Amministrazione Fanfani e del centro sinistra che hanno stravolto il progetto originario di Caltrhope, negando lo sviluppo della città e cancellando le idee fondamentali per questo stesso sviluppo. Arezzo pagherà così le contraddizioni e le incertezze del centro sinistra”.
Baldi chiede che vengano mantenuti sia l’aeroporto che la metropolitana, anche nel suo tracciato sotterraneo. E per quanto riguarda quella di superficie, critica la decisione di eliminare 2 dei 5 “quartieri pedonali” che avrebbero dovuto essere caratterizzati dalla mobilità su rotaia. “E’ stata tolta tutta l’espansione a nord – sottolinea Baldi. Rendendo così impossibile la realizzazione della metropolitana di superficie”.
Baldi entra poi nelle questioni ambientali affermando che “l’eliminazione del canale diversore lascia irrisolte le problematiche relative al rischio di esondazioni”, soprattutto nelle aree di recente urbanizzazione quali Pantano e Marchionna. Non ritiene “adeguata” la risposta ai cittadini in merito al tracciato della regionale 71 a Quarata: “una risposta che finisce per danneggiare un’intera area, le sue possibilità di sviluppo e la qualità della vita dei residenti”. Baldi chiede che la “cittadella degli affari” sia mantenuta nella sua stesura originaria senza inserimenti residenziali.
Il capogruppo di Forza Italia si sofferma poi su Agazzi: “non è opportuno procedere ad accordi di pianificazione “paralleli” al procedimento del Piano strutturale per quanto riguarda questa zona che non è stata inserita nel dimensionamento del Piano, non è supportata da adeguata viabilità e pregiudica l’attuazione del nuovo percorso turistico che è uno degli elementi salienti del nuovo strumento urbanistico. Si rischia, in questo modo, di distruggere una delle più belle zone del nostro territorio rurale”.
Baldi ritiene infine “prioritaria la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, soprattutto quello degli anni sessanta che merita una particolare attenzione”.