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Gli studi sulle Epistolae duorum amantium

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AREZZO – L’analisi informatica al servizio della ricerca filologica per risolvere
il caso del più grande epistolario d’amore dell’età antica e medievale

Un seminario internazionale domani, mercoledì 28 marzo, dalle ore 14,
alla facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo (viale Cittadini), aula 9

Il più grande epistolario d’amore dell’età antica e medievale è stato scoperto in un codice di Troyes e pubblicato nel 1974 da Ewald Könsgen. Nel 1999 Constant Mews, storico della filosofia all’università di Melbourne, sostiene in un libro di grande successo che queste lettere, le Epistolae duorum amantium, sono quelle scambiate da Abelardo, il geniale maestro di dialettica e teologia del XII secolo, con la sua allieva Eloisa, una delle più grandi scrittrici del medioevo, nei primi anni della loro relazione.
Sulla questione si sono scatenate polemiche vivaci fra filosofi, filologi, storici e negli ultimi anni il testo ha avuto due traduzioni italiane, una francese e una inglese. Recentemente si è tentato di individuare elementi di prova attraverso l’analisi e la statistica linguistica dei testi realizzate con strumenti informatici.
Specialisti del metodo informatico, filosofi e l’editore francese del testo Sylvain Piron, si ritrovano domani, mercoledì 28 marzo, a partire dalle ore 14 alla facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo dell’Università di Siena (viale Cittadini, aula 9), per approfondire gli elementi di discussione e formulare ipotesi di lavoro e standard statistici per l’analisi informatica del latino.
Oltre a Sylvain Piron dell’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, interverranno Carlos Pérez González dell’Universidad de Burgos, Réka Forrai della Central European University Budapest, Guido Milanese dell’Università Cattolica di Milano, Francesco Stella e Irene Zavattero dell’Università di Siena.
L’iniziativa è promossa dalla facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo, e in particolare il dipartimento di Teoria e documentazione delle tradizioni culturali dell’Università di Siena, da tempo impegnato in questo settore di ricerca che punta all’utilizzo delle tecnologie digitali per l’analisi filologica e l’edizione di testi della letteratura latina medievale e umanistica.