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Il carciofo: consigli per gli acquisti

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Il carciofo: consigli per gli acquisti

ROMA – Di questa pianta ricordiamo sia la pubblicità di un liquore, il Cynar, che prometteva di combattere il "logorio della vita moderna" sia l'attribuzione del termine "carciofo" a persona non particolarmente brillante. Vediamo di capirne i motivi.
Il carciofo grazie al suo principio attivo, la cinarina, stimola la produzione della bile, che facilita la digestione dei grassi e agisce sui reni, facilitando il drenaggio delle tossine. Inoltre, abbassa il colesterolo, perciò è un ortaggio molto indicato per chi soffre di iper-colesterolemia. Lo stress quotidiano altera la funzionalità epatica e intestinale e un tonificante naturale non può che far bene, meglio se assunto direttamente dalla pianta perché il liquore per il suo contenuto alcolico non è il rimedio migliore. La cinarina è tremolabile (si degrada con il calore) per cui è consigliabile mangiare l'ortaggio crudo.
Il carciofo:
– rapportato al costo è caro, infatti, circa il 65% del prodotto viene scartato;
– ha uno scarso apporto calorico;
– è povero di vitamine;
– è ricco in potassio e ferro (poco utilizzabile);
– è ricco di fibra alimentare, cellulosa non assimilabile, che favorisce il transito intestinale.
Insomma il carciofo vale poco dal punto di vista alimentare e questo ne giustifica il nome attribuito a persona, come detto, non particolarmente brillante.
Del carciofo ne esistono tante varietà, disponibili sul mercato in periodi diversi dell'anno. Per essere sicuri della freschezza occorre scegliere carciofi con foglie dure e lucide, che si spezzino facilmente e in cima siano ben serrate l'una contro l'altra.
Un particolare curioso: sembra che la cinarina stimoli i ricettori dei sapori dolci nelle papille gustative della lingua, di conseguenza il cibo acquista un sapore dolce. I carciofi, infine, per il loro alto contenuto di ferro, lasciano in bocca un sapore quasi metallico ed è quindi difficile abbinarvi un vino.

Articlolo scritto da: Aduc