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Il Mercato Internazionale promuove l’agricoltura aretina

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AREZZO – Il ‘Mercato internazionale’, che da venerdì 19 a domenica 21 raccoglierà ad Arezzo il meglio dei prodotti tipici da tutto il mondo, entusiasma anche gli agricoltori aretini, che anche quest’anno, grazie alla collaborazione fra Provincia, Cia e Confagricoltura, coglieranno l’occasione per lanciare le loro produzioni d’eccellenza in un contesto di grande visibilità, stando alle centotrentamila presenze in tre giorni registrate dal Mercato nell’edizione 2006.

“Iniziative come questa, in grado di coinvolgere un pubblico sempre più numeroso di edizione in edizione,” dicono il presidente di Cia, Paolo Tamburini, e il direttore di Confagricoltura, Alfredo Provenza, “sono uno straordinario banco di promozione per le nostre aziende, in cui la valorizzazione del prodotto tipico incontra non solo la cittadinanza locale ma un pubblico molto più vasto”.

Durante i tre giorni del Mercato, le due associazioni di categoria dell’ agricoltura saranno presenti in piazza Sant’Agostino insieme a Provincia di Arezzo e Unioncamere Toscana, nell’ampio corner dedicato ai prodotti tipici aretini e collegato alla cucina-ristorante dell’Associazione Italiana Cuochi.

L’intenzione è valorizzare non solo la tipicità, ma anche la stagionalità dei prodotti della terra. “Porteremo i prodotti dell’autunno” anticipa il direttore di Confagricoltura Provenza “ formaggi, castagne, tartufi, insieme naturalmente alle eccellenze dei comparti vitivinicolo e olivicolo. Poi ci saranno gli apicoltori e i produttori di miele, con miele, pappa reale, cera, la grappa, l’idromele”. Non mancheranno i salumi della tradizione, come il prosciutto del Casentino e il sanbudello.

“L’obiettivo” sottolinea il presidente di Cia Tamburini “ è anche educare la gente al consumo consapevole, che nell’agroalimentare significa riscoprire i sapori genuini della tradizione, rispettare le biodiversità e la stagionalità. Concetti che ci salvano dall’omologazione del gusto. I cuochi dell’Aic ci daranno una mano in questo, proponendo piatti della cucina aretina che ancora oggi richiedono una preparazione lenta e meticolosa, capace di sprigionare dagli ingredienti il loro aroma più intenso”.

“Il legame fra produzione agro-alimentare e ristorazione è la carta vincente dell’area di piazza Sant’Agostino” prosegue il direttore di Confagricoltura Alfredo Provenza “come vincente è promuovere il prodotto aretino a livello locale. Il mercato interno non va mai trascurato e in questo senso la partnership con la ristorazione ci apre nuovi canali di promozione e commercializzazione”.