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In Sardegna record di diffusione e utilizzo del digitale terrestre

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SARDERGNA – Nell’area vasta di Cagliari, (123 Comuni e circa 600 mila abitanti) dove dal 1° marzo scorso Rai Due, Retequattro e QOOB di Telecom Italia Media trasmettono soltanto sul digitale terrestre, la penetrazione e l’utilizzo di questa nuova Tv è dell'84,8% della popolazione. I dati sono stati diffusi oggi a Cagliari nel corso della Prima Conferenza organizzativa del Consorzio Sardegna Digitale sui servizi interattivi del Digitale terrestre in Sardegna e sulla sua proponibilità in altre regioni italiane.

“Sono dati sicuramente confortanti e da record – ha detto il coordinatore del gruppo ricerche di Italia Digitale, Alberto Sigismondi, che ha citato una ricerca della Makno effettuata sul territorio cagliaritano. "Cinque mesi fa – ha detto Sigismondi – un’altra ricerca stimava che il 67,7% della popolazione dell'hinterland cagliaritano, avrebbe potuto accedere al Digitale terrestre ed il 62% in tutta la Sardegna. Ed oggi siamo all’84,8%. E poiché gli abbonati Sky rappresentano il 27% della popolazione siamo ad un 93,6% della penetrazione complessiva della Tv digitale che comprende tutte le piattaforma digitali (DTT, IPTV e SAT). Ancora un vero record per la Sardegna, che sicuramente premia il lavoro del Consorzio Sardegna Digitale, costituito – come è noto – da emittenti nazionali e regionali. I cui servizi interattivi sono conosciuti dal 25% dei cittadini mentre oltre 80 mila sardi li utilizzano normalmente.

Inoltre il 47% utilizza il decoder digitale terrestre per vedere i canali nazionali e regionali trasmessi anche con il segnale analogico.

Secondo la stessa ricerca Macno è diminuito sensibilmente anche il numero di coloro che non usano il decoder. Si è passati dal 26% di novembre 2006 al 4% di oggi. Un dato confermato anche dai dati dell'Auditel per i canali che trasmettono in digitale. Si è passati dal 10% al 50% con una crescita costante.

Altro dato molto confortante riguarda l’interattività. Dalla ricerca è emerso anche che a Cagliari e nei Comuni del sud dell'isola tra il 55 e il 60% degli utenti della Tv, utilizza almeno una volta il tasto rosso per l'interattività, la vera grande novità del digitale terrestre.

In proposito il presidente del Consorzio Sardegna Digitale Andrea Ambrogetti ha annunciato che tra poco partiranno i nuovi servizi sulla tv digitale terrestre in Sardegna. È già stato elaborato un progetto con l'Università di Cagliari per offrire servizi agli studenti che potranno verificare la loro situazione amministrativa e quella degli esami dal televisore di casa. Ed ancora con il Comune di Cagliari verrà firmata un'intesa per il rilascio dei certificati e il controllo e il pagamento delle multe e da casa sarà anche possibile acquistare biglietti della Meridiana e della Tirrenia, servendosi del televisore. Destinato a diventare, con il digitale terrestre. sempre più un elettrodomestico intelligente, che dal prossimo settembre potrà consentire, in via sperimentale, anche l'acquisto e la consegna a domicilio dei libri di testo.

E per promuovere questi servizi interattivi e far proseguire la crescita non solo della penetrazione ma anche dell’uso del digitale, il mese prossimo partirà anche una seconda campagna pubblicitaria "per familiarizzare con il canale 50, un altro canale dedicato esclusivamente ai servizi interattivi del Consorzio Sardegna Digitale” Dopo quattro mesi – ha spiegato Ambrogetti – il 25% dei sardi conosce il Consorzio e i suoi servizi, mentre il 7% li utilizza o li ha utilizzati. Sono dati significativi ed anche soddisfacenti di questa prima fase – ha detto ancora Ambrogetti – ma occorre fare di più. Quindi a maggio lanceremo la campagna pubblicitaria con spot tv, inserzioni nei giornali e affissioni".

Insomma i digitale terrestre e il decoder non sono più oggetti misteriosi – è stato ribadito nel corso della Conferenza cagliaritana – ma semmai uno strumento utile anche per la Pubblica Amministrazione, che il digitale terrestre, con i progetti del T-Government, avvicinerà sempre di più comodamente ai cittadini.