AREZZO – La nuova inchiesta della più popolare giornalista italiana racconta le battaglie delle donne nell'Islam. Come è possibile la democrazia nel mondo arabo-musulmano, se metà della popolazione – quella femminile – è emarginata e oppressa? Per questo le donne che si battono per i loro diritti sono il fermento essenziale per far progredire la modernità in un Islam che cambia, e sostenere la loro lotta è il modo più efficace per "esportare la democrazia".
Lilli Gruber ha deciso di andare alla scoperta del "femminismo islamico". Il suo viaggio parte dalla penisola arabica, culla dell'Islam ma anche dell'interpretazione misogina del Corano, e la conduce in Egitto, Turchia, Marocco, Qatar, per concludersi nelle città europee dove le donne musulmane vivono sulla propria pelle lo scontro di civiltà. Il resoconto di questo viaggio è narrato nel volume che la giornalista presenterà al pubblico di Arezzo venerdì 30 novembre.
L'incontro sarà moderato da Francesco Petrelli, presidente della Ong Ucodep di Arezzo, e rappresenta una rara occasione per conoscere le testimonianze dirette di una delle croniste più coraggiose e sincere del giornalismo italiano.
LILLI GRUBER, giornalista dal 1982, ha condotto il Tg1 e ha seguito per la Rai tutti i principali avvenimenti internazionali. Collabora con le principali testate giornalistiche nazionali scrivendo di politica estera e rapporti internazionali. Nel giugno 2004 è stata eletta al Parlamento europeo. È presidente della Delegazione per le relazioni con gli Stati del Golfo, compreso lo Yemen; membro della Conferenza dei presidenti di delegazione; della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni; della Delegazione per le relazioni con l'Iran. Per Rizzoli ha pubblicato i bestseller "I Miei Giorni a Baghdad" (2003), "L'Altro Islam" (2004), "Chador" (2005) e "America Anno Zero " (2006). Per maggiori informazioni sulle attività di Lilli Gruber visitate il sito www.lilligruber.net
Francesco Petrelli lavora dal 1992 nelle Ong, le organizzazioni non governative che realizzano progetti di cooperazione allo sviluppo e azioni di aiuto umanitario nei paesi del Sud del mondo, dedicandosi alle attività di educazione e formazione rivolte a studenti, insegnanti, operatori dell'associazionismo e nelle campagne di informazione e sensibilizzazione sui temi dello sviluppo. Dal 1998 al 2003 è stato Presidente del Centro di Formazione Internazionale Formin'. Successivamente ha collaborato con il Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI) e con l'Osservatorio Interregionale per la Cooperazione allo Sviluppo. Dal 2005 è Presidente della Ong Ucodep di Arezzo, fa parte del Board del Forum Europeo di Educazione allo Sviluppo e del Comitato esecutivo dell'Associazione delle ONG italiane. È coautore dei volumi "Lavorare nella Cooperazione Internazionale" (SEI, Torino) e "L'Imbroglio Umanitario" (EMI, Bologna).