Home Attualità Insegnanti distribuiscono libri a scuola: i librai non ci stanno

Insegnanti distribuiscono libri a scuola: i librai non ci stanno

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AREZZO – Sono gli operatori del settore a chiedere di ristabilire i ruoli: “Noi rivenditori autorizzati di testi scolastici svolgiamo 365 giorni all’anno un compito importante e qualificato, che non si può improvvisare. E rendiamo un servizio alle famiglie degli studenti con agevolazioni sul pagamento dei libri di testo, che pesano non poco sul bilancio familiare”.

“Ristabiliamo i ruoli: che gli insegnanti si occupino della didattica e i commercianti di vendere i libri di testo” dice Aldo Ricci, presidente provinciale dell’Associazione Librai di Confcommercio, che denuncia: “ci arrivano molte segnalazioni in merito all’abitudine diffusa tra alcuni insegnanti, soprattutto delle scuole dell’obbligo, di farsi da tramite fra i genitori degli alunni e i distributori di libri per l’acquisto di testi scolastici. In certi casi arrivano a vendere i testi in prima persona ai loro alunni, sostituendosi agli operatori che del commercio di libri hanno fatto un’attività regolare con tanto di licenza”.

“In un primo momento” prosegue Aldo Ricci “una prassi del genere poteva sembrare un tentativo dei docenti di rendere un servizio alle famiglie. Ma, al di là del fatto che non c’è nessun vantaggio economico per le famiglie, si basa comunque su presupposti di illegittimità”.

Il commercio di libri è infatti regolato da norme che lo vincolano ai soli soggetti in possesso di specifica autorizzazione, pena severe sanzioni disciplinari. Lo si evince anche dal Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297 (Approvazione del testo unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado), che all’articolo 157 vieta espressamente “ai docenti, ai direttori didattici, agli ispettori tecnici ed, in genere, a tutti i funzionari preposti ai servizi dell’istruzione elementare di esercitare il commercio dei libri di testo”.

“Quando qualche anno fa abbiamo esposto il problema al Provveditore, lui è letteralmente sobbalzato sulla sedia e si è subito impegnato a stigmatizzare una tale pratica. Ha quindi invitato per iscritto i Presidi delle scuole elementari a vigilare sul comportamento del corpo docenti e a ricordare loro che la distribuzione dei libri è un’attività di esclusiva competenza dei rivenditori autorizzati”.

“Purtroppo neppure la collaborazione del Provveditorato è riuscita a stroncare il fenomeno, ma c’è bisogno di ristabilire le regole al più presto” sottolinea il presidente dei librai aretini, “i rivenditori autorizzati di libri svolgono 365 giorni all’anno un compito importante e qualificato, che non si può improvvisare. E spesso rendono un servizio alle famiglie degli studenti, a cui offrono agevolazioni nel pagamento dei testi scolastici, che pesano non poco sul bilancio familiare. Non è giusto né utile al sistema che qualcuno si improvvisi nel loro ruolo”.