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Insieme nel nome dell’Abbè Pierre

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Insieme nel nome dell’Abbè Pierre

AREZZO – "Insieme per ricordare un personaggio immenso, capace di toccare le corde più intime e personali di ciascuno di noi" così Vincenzo Ceccarelli, presidente della Provincia di Arezzo, ha aperto l’incontro voluto per ricordare a pochi mesi dalla sua scomparsa Henrì Antoine Groués, noto a tutti come Abbè Pierre. Proprio in questi giorni, quattro anni fa, l’Abbè Pierre diveniva il primo cittadino ideale onorario della Provincia. Alla cerimonia, organizzata da Provincia e Comunità Emmaus di Arezzo, hanno preso parte i suoi più cari amici e collaboratori. "E’ difficile – ha detto Ceccarelli – tratteggiare quest’uomo vulcanico ed instancabile. Mi sento di raccomandare ai giovani che non hanno incontrato questa figura, ad approfondirne la conoscenza per la quantità e la forza degli stimoli che può trasmettere, e per il grande bisogno che c’è oggi più che mai di ricordare la sua lezione secondo cui ‘ogni persona è sacra e degna di rispetto, al di là di qualsiasi differenza’. Indimenticabili le sue parole nel ricevere la cittadinanza onoraria: ringraziò per il gesto di fraternità, ma subito rivolse il suo pensiero non alle tante cose fatte e che gli avevano meritato il riconoscimento, bensì alle tante altre ancora da fare". Anche il Vescovo di Arezzo è intervenuto definendo l’Abbè Pierre uno dei grandi testimoni spirituali del XX secolo: "Incontrarlo voleva dire mettere in crisi la propria vita. Il suo messaggio, così sincero e coerente con la sua vita, colpiva nel profondo, obbligando ad un esame di coscienza forzato. Non era certo facile confrontarsi con le sue parole ed il suo esempio, ma è tra le persone che più hanno inciso nella mia vita di uomo, di prete e di vescovo – ha raccontato Monsignor Gualtiero Bassetti. L’Abbè è stato ricordato anche dal suo segretario personale Laurent Desmard, che ne ha messo in rilievo l’impegno e la vivacità, sempre ispirati all’amore incondizionato, senza dimenticarne la simpatia; e da Padre Jean Marie Viennet, che ne fu l’assistente spirituale. Questi ha annunciato come, su richiesta dello stesso Abbè Pierre, stia scrivendo un libro, "La fede di un umile", per parlare del percorso spirituale di una figura di cui si ricorda soprattutto il fare, l’impegno verso gli altri. Franco Bettoli, responsabile della Comunità di Emmaus ha ricordato come insieme all’Abbè Pierre abbia incontrato gente di tutto il mondo, dai capi di stato ai più poveri tra i poveri: "Tutti riconoscevano immediatamente la statura e la forza di quest’uomo. Ha sempre lavorato per costruire ponti di pace tra i popoli e le culture, cosa che continuiamo a sostenere con i tanti progetti in essere in Bosnia, ma anche in Africa, attraverso la rete delle comunità Emmaus, e di istituzioni ed associazioni che ci sostengono. Ci manca molto." ha concluso Bettoli.