AREZZO – Le sculture in alluminio di Giusti offrono una rappresentazione di scenari da un futuro alternativo, in cui la Terra passa dalla prosperità tecnologica ad un abisso preistorico che proprio nella materia tecnologica plasma le sue forme. Una visione di monito, forse, che si ispira alla grande tradizione della fantascienza filosofica: una mostra che sarebbe piaciuta a Philip K. Dick o a Robert Silverberg.

L'artista:
Giacobbe Giusti vive e lavora a Capolona. Figlio di esercenti cinematografici, dopo la laurea in materie scientifiche viaggia molto all'estero e studia le opere degli artisti contemporanei. Nel 1995 tiene alla galleria Kontraste di Forte dei Marmi la prima mostra personale dal titolo "War Pictures", avente per tema la responsabilità dell'uomo sul paesaggio contemporaneo, e realizzata facendo uso del poliuretano nella scultura. In questo primo periodo Giusti studia la scultura organica; fedele anche alla tradizione aretina che vuole le sue genti da sempre impegnate nella lavorazione dei metalli, dopo una minuziosa ricerca nel 1996, mette a punto una nuova tecnica di saldatura ossio-acitelenica dell'alluminio e comincia a realizzare sculture con questo metallo. Segue nel frattempo numerosi corsi di tecnica cinematografica e di computer 3D. Dal 2000 inizia a realizzare installazioni multimediali che ricreano mediante sculture in alluminio e proiezioni digitali lo scenario del nostro pianeta in un ipotetico futuro post-tecnologico. A partire dal 2007 vengono introdotti nelle mostre personaggi dal vivo, androidi e post-umani.

Domenica 4 Novembre, ore 18.00
Edison Book Store – Piazza Risorgimento 31 (angolo Via Verdi) – Arezzo
L'inaugurazione della mostra sarà accompagnata da una videoproiezione con performance dal vivo degli attori Francesca Giannini, Matteo Norci e Nicola Becattini. La mostra si protrarrà fino a sabato 17 novembre.