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Le nuove tecnologie al servizio dei beni culturali

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AREZZO – Prosegue fino al 28 marzo, nell’atrio della palazzina dell’Orologio al campus del Pionta, la dimostrazione del lavoro realizzato dagli studenti che hanno frequentato il laboratorio olografico tenuto dal professor Massimo Gallorini.
Attraverso proiettori optoelettronici, nella black room allestita alla facoltà di Lettere e Filosofia, viene proposta l’elaborazione di immagini di opere d’arte con tecniche che ne permettono virtualmente il restauro e l’animazione, per la loro fruizione in una nuova dimensione. L’olografia è infatti una tecnica di riproduzione fotografica che consente di ottenere immagini tridimensionali, con profondità e volume.
Nelle attività del laboratorio gli studenti hanno appreso le metodologie per applicare i più sofisticati e moderni sistemi di imaging archeometrico ad alcuni oggetti del nostro patrimonio culturale e in particolare a un vaso etrusco. Per realizzare questa proiezione gli studenti hanno scattato fotografie, girato un filmato in digitale e rielaborato tutte le sequenze con appositi software.
Da domani, un nuovo monitor autostereoscopico, che permette di visualizzare immagini tridimensionali attraverso un particolare software, sarà messo a disposizione del laboratorio olografico della facoltà da una nota azienda del settore, i cui tecnici spiegheranno agli studenti come utilizzarlo nelle loro esercitazioni.