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Liberate Rahmat e Adjmal

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MILANO – Siamo angosciati per la sorte di Rahmatullah Hanefi. Il responsabile
afgano dell'ospedale di Emergency a Lashkargah è stato prelevato
all'alba di martedì 20 dai servizi di sicurezza afgani. Da allora nessuno
ha potuto vederlo o parlargli, nemmeno i suoi famigliari. Non è stata
formulata nessuna accusa, non esiste alcun documento che comprovi la
sua detenzione. Alcuni afgani, che lavorano nel posto in cui
Rahmatullah Hanefi è rinchiuso, ci hanno detto però che lo stanno
interrogando e torturando “con i cavi elettrici”.
Rahmatullah Hanefi è stato determinante nella liberazione di Daniele
Mastrogiacomo, semplicemente facendo tutto e solo ciò che il governo
italiano, attraverso Emergency, gli chiedeva di fare. Il suo aiuto
potrebbe essere determinante anche per la sorte di Adjmal Nashkbandi,
l'interprete di Mastrogiacomo, che non è ancora tornato dalla sua
famiglia.
Oggi, domenica 25, il Ministro della sanità afgano ci ha informato che
in un “alto meeting sulla sicurezza nazionale” presieduto da Hamid
Karzai, è stato deciso di non rilasciare Rahmatullah Hanefi. Ci hanno
fatto capire che non ci sono accuse contro di lui, ma che sono pronti a
fabbricare false prove.
Non è accettabile che il prezzo della liberazione del cittadino italiano
Daniele Mastrogiacomo venga pagato da un coraggioso cittadino
afgano e da Emergency. Abbiamo ripetutamente chiesto al Governo
italiano, negli ultimi cinque giorni, di impegnarsi per l’immediato
rilascio di Rahmatullah Hanefi e il governo ci ha assicurato che
l’avrebbe fatto. Chiediamo con forza al Governo italiano di rispettare
le parola data.
Teresa Sarti Strada