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Local Worlds workshop della rete europea degli ecomusei

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AREZZO – Esiste davvero una sola strada per lo "sviluppo" e la differenza sta solo in chi è più avanti e chi più indietro? E’ questa la domanda alla quale intende rispondere in generale il work shop europeo degli ecomusei che si svolgerà in Casentino a partire dal prossimo 25 settembre. In particolare sarà uno degli eventi collaterali, la mostra allestita presso lo scenario del Palagio Fiorentino di Stia, ad approfondire questo percorso di piccole eccellenze locali. Un gruppo di animatori locali, di ricercatori, di sostenitori della Nuova Museologia, hanno riunito e raccontato, con una mostra museale, alcuni casi esemplari che documentano come una diversa via verso il benessere e la costruzione di cittadinanza sia possibile nei fatti. L’idea della mostra nasce nel 2005 nell’ambito del workshop annuale della rete Mondi Locali, che quell’anno si teneva ad Argenta (Ferrara), quando alcuni operatori decisero di produrre una mostra itinerante sul significato di ecomuseo e su come questo strumento possa essere utile a un diverso concetto di evoluzione e di benessere delle comunità. La mostra ha un carattere anche interattivo e intende diventare un canale di dialogo con le comunità ospitanti e quindi uno strumento di ricerca e di scambio di conoscenza.

La rete europea degli ecomusei, dopo l’appuntamento a Bergslagen in Svezia dello scorso anno, si ritroverà per il workshop annuale i prossimi 25, 26 e 27 settembre in Casentino per confrontarsi su alcune tematiche legate alla comunità di intenti chiamata “Mondi locali” costituitasi nel 2004 tra tutti gli ecomusei del Vecchio Continente. L’incontro rappresenta una tappa fondamentale e decisiva del percorso avviato da alcuni anni e finalizzato alla creazione di una rete nazionale ed europea delle esperienze ecomuseali allo scopo di confrontare e scambiare pratiche e progetti, rafforzare la presenza a livello locale e incrementare la visibilità nel contesto europeo.

Il workshop che si terrà in Casentino, si articolerà su più livelli e prevede l’organizzazione di visite per la conoscenza del territorio, delle strutture dell’Ecomuseo del Casentino e incontri con le comunità con occasioni di approfondimento su alcune particolari tematiche attraverso tavole rotonde dedicate ai temi “Ecomusei e recupero del patrimonio storico-architettonico”, “Ecomusei e paesaggio”.

Con l’ossimoro “Mondi locali”, le reti ecomuseali di tutta Europa intendono dimostrare che la relazione che lega tra loro aree e dinamiche diverse del pianeta, ci fa apparire priva di senso la caratteristica mondiale attribuita a qualcosa di modeste dimensioni geografiche. Insomma vuol far capire che tra sviluppo e sottosviluppo, ricchezza e povertà, indici utilizzati per classificare e massificare a livello globale certe situazioni, ci sono una moltitudine di sfumature. L’iniziativa quindi intende rimettere al centro dell’attenzione i progetti locali i cui protagonisti sono appunto piccole comunità che hanno saputo esprimere una visione autonoma del loro futuro attraverso uno strumento privilegiato: gli ecomusei. Una diversa via verso il benessere, dunque è possibile e lo stesso Casentino può citare tanti esempi, uno tra tutti Cetica.

Alla manifestazione casentinese parteciperanno 30 ecomusei tra i quali i seguenti provenienti da vari paesi europei: Ekomuseum Bergslagen Svezia, Ekomuseum Ruze Cechia, Environmental Partnership Central Europe Polonia, Ecomuseu Val Vernissa/ Univerdidad de Valencia Spagna, Ecomusée de la Pantoufle Charentaise Francia, Serbian Academy of Science and Arts/ Ministery of Culture Serbia, Ecomuseo Ceumannan Scozia.

Per la Toscana parteciperanno invece l’Ecomuseo del Chianti, quello della Lunigiana, l’Ecomuseo della Montagna pistoiese e il museo del paesaggio di Castel Nuovo Berardenga.