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‘Mennini e Remi’ alla Galleria Comunale P.zza San Francesco

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AREZZO – Grazie alla collaborazione tra Comune di Arezzo, Comitato imprenditoria femminile e Camera di Commercio, riapre i battenti la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Piazza San Francesco con la prima mostra del 2007, dal 3 febbraio all’11 marzo: “Lallalla”, con opere di Alessandro Mendini e Roberto Remi. Il servizio di accoglienza e sorveglianza alla mostra sarà garantito dagli allievi dell’Istituto professionale statale per i servizi commerciali e turistici “G. Vasari” grazie allo stage formativo concordato tra l’amministrazione comunale e l’Istituto statale d’istruzione superiore “Margaritone”. Inaugurazione venerdì 2 febbraio alle 17,30.
“La prima mostra della nuova amministrazione che coinvolge la Galleria d’arte contemporanea – ha dichiarato l’assessore alla cultura del Comune di Arezzo Camillo Brezzi – è con due artisti particolarmente legati alla nostra terra. Abbiamo preferito riflettere un attimo sul come gestire questo importante spazio ma grazie a questo momento di riflessione, possiamo adesso partire alla grande a dispetto di una certa impazienza manifestata da qualcuno verso una presunta nostra inerzia che smentiamo con i fatti”.
Roberto Remi presenta la sua nuova collezione di opere a due e tre dimensioni, Alessandro Mendini ha accettato di partecipare a un nuovo progetto di lavoro in comune. La collaborazione artistica fra Mendini e Remi è infatti di lunga data. Già nel 1985 una loro mostra ad Arezzo, dal titolo “Frammenti Banali”, vedeva Mendini alle prese con frasi poetiche scritte sui muri a commento delle opere di Remi. Così come frutto di un lavoro congiunto, è la sala del Teatro della Bicchieraia del 1998, dove Roberto Remi ne ha dipinto il cielo.
Con “Lallalla”, Remi parte dal raccordo fra parola, colore, visione, alfabeto e ritmo, espressi delicatamente, quasi come sequenze di sospiri. Fonetica, immagine e colore si compongono in delicati sistemi visivi, dando luogo a filigrane, segni e decorazioni astratte ma emozionali ed evocative, di rara sensibilità poetica.
Rispondendo alle ipotesi formulate da Remi, Alessandro Mendini, passando dalla dimensione di architetto a quella di designer, da quella di pittore a quella di autore di prototipi e decori, propone dei ritmi visivi e degli accostamenti sconcertanti, opere molto diverse fra loro ma tutte rispondenti a precise metodologiche e a coerenti giochi visivi. La mostra seleziona certe architetture, certi vasi, pannelli decorativi, prodotti industriali, pitture e prototipi che, se visti assieme, indicano all’osservatore l’emozione di un’utopia visiva, di un ritmo unitario di grande suggestione.
“Il mio primo vero lavoro – ha detto Alessandro Mendini – l’ho svolto proprio ad Arezzo, da studente per la casa editrice Electa che intendeva pubblicare uno studio sulle vetrate della Cattedrale guadagnando 5.000 lire! Poi, ho conosciuto Remi che bazzicava intorno alle mie riviste e ci siamo capiti al volo. Il titolo di questa mostra ‘Lallalla’, un apparente scherzo dadaista, è un gioco di fonemi che crea una miscellanea con la quale potere intraprendere due strade: quello dello scrivere e quella del pitturare. Nascendo come uomo di riviste come ‘Domus’, quindi come scrittore, ritengo che un progetto artistico nasca comunque da un elemento narrativo che possa poi sposarsi con un elemento decorativo. Davanti ai nostri quadri, è come trovarsi dinanzi una canzone-poesia, il nostro è un tentativo di parlare un linguaggio anche divertente o apparentemente infantile, comunque intriso di positività, in contrapposizione alla drammaticità del tempo presente e alla violenza di una certa arte contemporanea permeata di tragico esistenzialismo”.
“La mostra è articolata su due piani – ha precisato Roberto Remi – il piano superiore è riservato al sottoscritto mentre il primo piano ad Alessandro. Lo spazio della galleria ci ha permesso di comprendere nella mostra opere storiche e nuove realizzazioni, inaugurate per questa occasione. Nonostante questa diversità temporale e nell’articolazione degli spazi su due piani, c’è un filo conduttore della mostra, un nesso che il visitatore potrà comunque cogliere”.
“Questa iniziativa – spiega Anna Lapini, presidente del Comitato Ife della Camera di Commercio – intende sottolineare il peso della creatività e l’importanza dell’innovazione come strumenti di crescita imprenditoriale e di stimolo a competere. Il nostro sistema produttivo sta soffrendo la concorrenza internazionale e sono proprio strumenti quali creatività e design le armi migliori per riposizionare il made in Italy sui mercati internazionali. Quando Roberto Remi ci ha presentato il suo progetto, lo abbiamo fatto nostri e grazie all’entusiasmo mostrato subito dalla direzione della Camera di Commercio, abbiamo potuto realizzare questa meravigliosa iniziativa.
L’esposizione è soprattutto un laboratorio di idee, un confronto aperto, forse una provocazione per misurare nuovi stimoli, per provare a sfidarci. Dovremo capire cosa riportare nella realtà operativa, quali spunti fare nostri, in due parole: cosa imparare”.

La mostra seguirà il seguente orario:
lunedì chiuso
martedì – venerdì: 10-13/16-19
sabato e festivi: 10-19