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Mostra Piero: oltre 162mila visitatori in 4 mesi di mostra

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Mostra Piero: oltre 162mila visitatori in 4 mesi di mostra

AREZZO – Ha chiuso il 22 luglio, senza proroga, con 113.657 biglietti staccati, a cui si aggiungono i 12.318 di last minute Cappella Bacci, per un totale di 125.975 ed una media giornaliera di circa 1100 visitatori, la mostra dedicata a Piero della Francesca e le corti italiane, primo vero omaggio espositivo delle sue terre all’arte del grande maestro del nostro Rinascimento.

Un evento straordinario per lo sforzo organizzativo e scientifico – ospitato nel Museo Statale di Arte Medievale e Moderna di Arezzo – che ha permesso di rileggere il ruolo nella cultura figurativa del tempo e di ammirare il segno e l’opera di Piero tra i colori e i sapori dei luoghi che lo hanno ispirato e ai quali fu sempre fortemente legato.

E, infatti, oltre a proporre un centinaio di opere provenienti da tutto il mondo – tra i capolavori di Piero e quelli di contesto – la mostra si è allargata al territorio attraverso un itinerario che, coinvolgendo la città di Arezzo e le vicine Sansepolcro e Monterchi, ha consentito di godere di un numero altrove impossibile di testimonianze artistiche del sommo Piero.

Uno straordinario successo dunque in termini di pubblico per una mostra temporanea, pensata e realizzata al di fuori dei circuiti abituali, e soprattutto uno straordinario ritorno in termini di immagine e di riscoperta di una provincia e di uno spicchio d’Italia di straordinario fascino.
Le analisi dettagliate e gli studi connessi all’ “evento Piero” – che, inaugurato il 30 marzo scorso, ha registrato fino ad un massimo di 2919 visitatori in un giorno (il 9 aprile, senza considerare gli ingressi gratuiti e i giornalisti) e che nel ponte tra sabato 28 aprile e martedì 1 maggio ha accolto quasi 10.000 persone – proseguiranno nei prossimi mesi grazie al lavoro svolto dall’Agenzia per il Turismo di Arezzo e ad un’indagine specifica avviata dal Centro Studi Turistici di Firenze, sulla base di questionari a campione, ma già i primi dati appaiono eloquenti.

Il 27% dei biglietti venduti sono stati infatti biglietti cumulativi, inclusivi cioè dell’itinerario sul territorio. Al numero di visitatori della mostra, comprensivo dei last minute alla cappella Bacci (di cui il 27% interi, il 54,5 % ridotti anziani e gruppi, il 7, 5% ridotti scuole, il 5% ridotti speciali e il 6% gratuiti) si devono aggiungere i dati dei visitatori registrati “autonomamente” nel periodo dell’esposizione dal Museo Civico di Sensepolcro e dal Museo della Madonna del Parto di Monterchi – ove sono conservati i capolavori di Piero della Francesca – che ammontano rispettivamente a 17.648 e a 18.685.

Cifre che portano il complessivo movimento di visitatori dell’evento a 162.308.

Ma la portata dell’effetto “ritorno” determinata da “Piero della Francesca e le corti italiane” – promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico della Provincia di Arezzo, dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Arezzo, dai Comuni di Arezzo, Sansepolcro e Monterchi, dalla Comunità Montana Valtiberina Toscana, dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Arezzo, da Banca Etruria, da Toscana Promozione e dall’Agenzia per il Turismo di Arezzo – va valutata anche alla luce di due straordinari dati: l’aumento del 14 % circa delle presenze turistiche nelle strutture alberghiere ed extra alberghiere della provincia di Arezzo nel primo mese d’apertura della mostra rispetto all’aprile 2006 (mancano ancora i dati dei mesi successivi) e gli oltre 600 giornalisti che si sono accreditati durante il vernissage e nel corso dell’esposizione (di cui 110 stranieri), con circa 500 articoli e segnalazioni apparsi sulla stampa nazionale.

A questi ultimi si devono aggiungere i grandi servizi pubblicati dalle principali testate internazionali – dall’America al Giappone, dalla vecchia Europa alla Russia – come El Pais, Frankfurter Allgemeine Zeitung, Die Zeit, Suddeutsche Zeitung , il quotidiano giapponese Geijutsu Shinch, Beaux Arts Magazine, Kunst Magazine Art, il settimanale polacco Turystyka allegato al quotidiano Gazeta Wyborcza o il mensile francese l’Objet D’Art, che ha dedicato all’evento italiano la copertina del numero di giugno.

L’attenzione della stampa estera e del pubblico straniero era stata del resto “sollecitata” anche attraverso
operazioni promozionali mirate, di presentazione dell’evento, realizzate in accordo con la Regione Toscana e Toscana Promozione a Mosca, Pechino, New York e Londra, nonché grazie al piano di attività dell’APT – concordato con la Provincia di Arezzo e la Camera di Commercio – che ha preso parte ad una serie di Borse e Fiere di settore (FerienMesse di Vienna, Fitur di Madrid, Bit di Milano, SMT di Parigi) e che, con il Comitato promotore dell’evento, ha organizzato presentazioni anche a Monaco, Francoforte, Bruxelles e Amsterdam.

In effetti – dai primi risultati dello studio condotto dal CST – si evince che il 23% dei visitatori della mostra è
rappresentato proprio da stranieri, provenienti principalmente da Germania, Inghilterra, Stati Uniti, e Francia.
Relativamente ai visitatori italiani (il 77%) dopo la Toscana, le principali regioni di provenienza sono Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto.

Notazione curiosa sulle presenze in mostra: il 60 % dei visitatori, sulla base dei sondaggi effettuati, è composto da donne e il 40% dei visitatori è compreso tra i 40 e i 60 anni.