ITALIA – Delusione, rabbia e preoccupazione: è questa la reazione della Faib-Confesercenti, alle misure per incentivare l’uso della moneta elettronica e ridurre la circolazione di contante contenute nel pacchetto sicurezza.
”Non si prende nemmeno in considerazione la categoria dei gestori – sottolinea il presidente della Faib, Martino Landi – anche se, come insegna la cronaca, sono i bersagli preferiti della criminalità e quotidianamente rischiano la vita in nome e per conto dello Stato. Il 70% degli introiti di un distributore di carburante, infatti, vanno allo Stato sotto forma di iva, accise e tasse mentre agli esercenti resta solo il 2,5%”.
“Ciascun benzinaio, nel corso della sua carriera, viene visitato dalla criminalità almeno una o due volte con furti e rapine, essendo in possesso di denaro contante, anche per le difficoltà oggettive a depositarlo in banca. Non si può continuare con la politica dei figli e figliastri – conclude Landi – dimenticando il prezzo pagato ogni giorno da chi lavora per strada e che dall’utilizzo della moneta elettronica e dall’intensificarsi di misure di sicurezza, come la videosorveglianza, non trarrebbe solo un vantaggio pratico o economico, ma una tutela in più per la propria vita”.