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Play Arezzo Art Festival: il tempo dei bilanci

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Play Arezzo Art Festival: il tempo dei bilanci

AREZZO, dal nostro inviato – Ad un giorno dalla chiusura della prima edizione di “Play Arezzo Art Festival”, gli assessori alle politiche giovanili Lucia De Robertis e alla cultura Camillo Brezzi, insieme ai direttori artistici Giovanni Tafuro e Nicola Zaccardi, hanno voluto fare un punto sulla manifestazione, soffermandosi su apprezzamenti e critiche per ipotizzare miglioramenti e sviluppi futuri.
Tanti ringraziamenti, in particolare alle associazioni, per l' “Anno Zero” di Play ma anche tanta voglia di migliorare ed ingrandire la portata del festival. Lucia De Robertis ricorda infatti che la manifestazione è stata apprezzata anche a livello nazionale, ricevendo riconoscimenti positivi ma anche offerte di collaborazione importanti qual'è quella di MTV. L'ambizione più grande è sicuramente quella di far divenire il format di Play un qualcosa di molto caratteristico, che possa renderlo facilmente distinguibile e in definitiva unico all'interno non solo del panorama toscano ma italiano.
Dobbiamo dire che i presupposti per raggiungere questo traguardo ci sono tutti: non senza un pizzico di grato stupore, l'assessore De Robertis ci ricorda infatti che in soli quattro giorni, certamente pochi per le potenzialità di Play, hanno sfilato per le vie del centro cittadino non meno di 50 mila persone, un numero di presenze mai raggiunto neppure con “Arezzo Wave” rammenta Camillo Brezzi. “In quell'occasione, il clou della serata era rappresentato dai concerti allo stadio: quello che noi abbiamo voluto fare è stato anzitutto ribaltare questo concetto”, proponendo iniziative che rendessero vivo il centro storico per tutta la giornata e ben oltre lo spettacolo serale sul main stage di Piazza Grande. Questo è stato il miglior ingrediente per il successo della manifestazione ed è da qui che deve ripartire il lavoro nella realizzazione della seconda edizione.

“Su quattro serate” ricorda Tafuro “tre hanno registrato il tutto esaurito in Piazza Grande”. Particolarmente uno show come quello di Lou Reed, intenso e di difficile comprensione, al punto che la media di spettatori nei suoi ultimi dieci tours è stata di 1,500 – 2,000 spettatori per sera, ha conosciuto un pieno di pubblico da 6 mila presenze in una piazza dove a mala pena si passava. Lo stesso sia detto per i “Racconti di Giugno” di Pippo Delbono spettacolo che, nonostante sia andato in scena dopo la mezzanotte del 5 Luglio a seguito del concerto di Peter Gabriel, ha riscosso un ottimo successo di presenze.

Altro aspetto importante sottolineato da Brezzi è quello economico: “abbiamo cercato di mantenere il prezzo dei biglietti (in quattro giorni ne sono stati venduti 20 mila) a 10 euro, fatta eccezione per il concerto di Peter Gabriel che ne costava 25. Ricordo che 10 euro è lo stesso prezzo d'ingresso per il festival di Italia Wave”. Continuando a parlare di euro, Lucia De Robertis ha dichiarato che ne sono stati spesi 290 mila per la realizzazione di Play ripartiti in 130 mila dal Comune di Arezzo, 100 mila dalla Regione Toscana, 30 mila dalla Provincia di Arezzo, 20 mila dagli sponsor e 10 mila dalla Camera di Commercio: questo il costo delle spese vive dirette.

Al di là di numeri e cifre, al di là delle lamentele per i molti esercizi chiusi all'uscita dei concerti da Piazza Grande, al di là di alcuni risentimenti per gli schiamazzi notturni, resta sicuramente una vera e propria festa che ha scosso il torpore dell'estate cittadina, riempiendola di spunti, idee ed energie nuove di cui, ci auguriamo, si voglia far tutti tesoro perchè Arezzo ed il suo nuovo festival possano raggiungere meritati traguardi sempre più importanti. Non ci resta altro da dire: let's play it again!

Articlolo scritto da: Sandro Farinelli