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PUM: analisi della mobilità degli aretini

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AREZZO – Arezzo si muove, ovvio. Ma come? A questa domanda risponde lo studio elaborato dalla Csst di Roma per conto del Comune di Arezzo. Obiettivo? “Avere la “fotografia” della mobilità attuale per programmare quella futura – risponde l’assessore Roberto Banchetti. Questo studio è un tassello fondamentale del lavoro che abbiamo avviato per la definizione del Pum”. Un altro acronimo destinato ad entrare nel linguaggio quotidiano: sta per Piano Urbano della Mobilità ed Arezzo è uno dei primi comuni in Italia a dotarsi di questo strumento.
“Quello che è stato realizzato – sottolinea Banchetti – è un vero e proprio check-up su come si muovono gli aretini e che ha fatto emergere dati interessanti e determinanti ai fini dell’individuazione delle soluzioni idonee per razionalizzare e regolare meglio la mobilità di Arezzo”.
I numeri. Gli spostamenti effettuati su strada sono circa 320mila nel giorno medio feriale, di cui 20mila su mezzo commerciale. Il 68% su autovettura viene effettuato interamente all’interno dell’area urbana di Arezzo mentre il 28% riguarda invece spostamenti tra hinterland e la città, mentre appena il 3% è traffico di attraversamento.
Quello commerciale presenta una struttura più variegata: il 44% dei flussi riguarda le relazioni tra città ed hinterland, mentre i flussi in attraversamento hanno un’incidenza pari al 19%. Piuttosto elevata risulta la presenza di furgoni e mezzi commerciali leggeri nel centro-città: 7.200 al giorno circolano tra punti di carico-scarico collocati internamente all’area urbana.
Lo studio della Csst compila anche una graduatoria delle strade più trafficate: quella con maggiore intensità è la Tangenziale, nel tratto immediatamente a sud dell’innesto con il Raccordo Arezzo-Battifolle : 37.500 autovetture e 2.800 mezzi commerciali, nelle due direzioni;
Seguono: la strada regionale tra Olmo ed innesto SR73 con 37mila autovetture e 2mila mezzi commerciali; l’asse di via Piero della Francesca / via Cittadini, con 27mila autovetture e 1.400 mezzi commerciali; via Filippo Turati, con 25mila autovetture e 1.400 veicoli commerciali.
Si viaggia: ma verso dove? Il maggior polo di attrazione-generazione è nettamente il centro urbano, con oltre 80mila spostamenti in entrata-uscita. Gli altri importanti poli di attrazione-generazione di traffico automobilistico sono, nell’ordine: Pratacci, Fiorentina, zona stadio. Numerosi anche gli spostamenti aventi origine e destinazione il resto della regione Toscana (oltre 40mila).
Relativamente al traffico commerciale, le aree di maggiore attrazione-generazione sono rappresentate dall’insieme delle province della Toscana, con circa 5.500 spostamenti in accesso-egresso. Ma anche alcuni quartieri di Arezzo sono importanti poli di attrazione-generazione di traffico merci, nell’ordine: Pratacci, Quarata, Indicatore. Numerosi anche gli spostamenti commerciali aventi origine e destinazione il Centro Storico di Arezzo (oltre 1.600);
“Di fronte ad una condizione così complessa e poco vivibile del traffico – conclude l’assessore Banchetti – occorre prendere atto della risposta che gli automobilisti hanno fornito agli intervistatori, circa la propensione a rinunciare all’auto privata, in presenza di un sistema più efficiente ed integrato di trasporto pubblico e di piste ciclabili: il 60% ha riposto che continuerebbe ad utilizzare l’autovettura, per le sue caratteristiche di elasticità e comfort. Il 18% ha dichiarato che passerebbe volentieri ai mezzi pubblici, mentre il 7% passerebbe dall’auto alla bicicletta. Lo spostamento su treno interesserebbe potenzialmente solo il 5% dell’attuale utenza automobilistica. L’azione dell’Amministrazione non potrà che essere rivolta a ottimizzare le condizioni di utilizzo del mezzo privato per chi ne ha necessità e a mettere gli altri cittadini nella condizione di muoversi in città in modo integrato, pulito e sicuro”.