Home Attualità Economia Raccolta dei funghi: meno raccoglitori occasionali più formazione

Raccolta dei funghi: meno raccoglitori occasionali più formazione

0
Raccolta dei funghi: meno raccoglitori occasionali più formazione

CASENTINO (AR) – Il Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, ha compiuto un’analisi delle dinamiche legate al prelievo dei funghi nel suo territorio di competenza. Questa ha evidenziato che il maggiore impatto sull’ambiente e sulle risorse del territorio deriva dalla raccolta effettuata nei periodi di massima produttività del bosco da parte di un’elevata quantità di raccoglitori in possesso di autorizzazione giornaliera. Si è rilevato che in questa categoria di persone è più frequente riscontrare scarsa conoscenza del territorio, insufficiente competenza sulle corrette pratiche per la raccolta dei funghi e non adeguata sensibilità sulle misure di tutela dell’ambiente forestale. La Comunità del Parco Nazionale – l’organo consultivo e propositivo dell’istituzione che gestisce l’area protetta composto da tutti gli enti locali che vi sono territorialmente compresi – nella seduta del 17 luglio, ha proposto di adottare alcune modifiche alla disciplina del prelievo di questo prezioso prodotto per ridurre l’impatto sull’ambiente naturale derivante da un eccessivo e scorretto sfruttamento. Il Parco ha aderito a questa sollecitazione ed ha provveduto – nell’ottica di sposare gli elementi fondativi della legislazione in materia (legge n° 352 del 1993, “Norme quadro in materia di raccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati”) tesi a “valorizzare le esigenze di tutela ambientale e di sviluppo economico e sociale delle collettività ricadenti all’interno del Parco Nazionale” – ad abolire la formula dell’autorizzazione giornaliera. Come misure che sposino queste esigenze di protezione con azioni positive finalizzate a promuovere attività economiche eco-compatibili e quindi occasioni di lavoro a livello locale, il nuovo disciplinare contiene due importanti novità.
Le strutture ricettive situate all’interno del territorio del Parco Nazionale potranno acquistare presso l’Ente Parco un numero limitato di autorizzazioni giornaliere da cedere esclusivamente agli ospiti che risiederanno per almeno una notte nelle medesime. I tesserini dovranno essere compilati e le contromarche restituite all’Ente. Inoltre le guide ambientali ed escursionistiche riconosciute dall’Ente Parco e dalle Regioni Emilia-Romagna e Toscana potranno accompagnare nel territorio del Parco Nazionale gruppi di massimo 10 persone per l’attività di raccolta dei funghi a scopo educativo. La guida che accompagna i raccoglitori dovrà mostrare al personale di sorveglianza la ricevuta ai sensi della vigente normativa e i raccoglitori potranno essere anche minorenni.
Alle altre formule di tesserino – che vedono rimanere invariati i prezzi rispetto all’annata precedente – verrà allegato un vademecum sui funghi autoctoni con il nuovo disciplinare di raccolta. Quest’ultimo entrerà in vigore dal primo gennaio 2008.
Nello stesso quadro sono state proposte una serie di misura volte a valorizzare questa importante risorsa del sottobosco: la promozione e la commercializzazione dei funghi del territorio protetto attraverso il marchio del Parco e l’istituzione di una figura professionale che possa farsi garante – nella logica della razionalizzazione – della loro salvaguardia.
“Una misura per certi versi dolorosa – ha dichiarato il Presidente del Parco Prof. Luigi Sacchini – ma non possiamo in nessun modo derogare alle esigenze di tutela e conservazione di una delle più pregiate aree protette nazionali, un luogo consegnatoci dal lavoro di tante generazioni di custodi della montagna che lo hanno vissuto, rispettato ed abitato prima di noi per trarne sostentamento. Un piano di tutela, unito ad un progetto di formazione e qualificazione, rappresenta la maggior garanzia di protezione dei valori ambientali di questo territorio e fornisce al tempo stesso i presupposti per azioni di sviluppo compatibile ad opera degli operatori economici del territorio”.