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Riorganizzazione dei servizi pubblici locali

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AREZZO – Le realtà aretine del settore servizi pubblici sollevano preoccupazioni serie circa la scelta emersa nell’ultima proposta di Patto per lo Sviluppo e la Qualificazione dei servizi pubblici locali, attualmente in discussione presso la Regione. I Presidenti dell’Ato 7 dei rifiuti Paolo Nannini, dell’Aato 4 delle acque Dario Casini, di Aisa Walter Rossi, di Coingas Alberto Ciolfi, di Lfi Ezio Bartolini e di Nuove Acque Paolo Ricci, hanno incontrato il Presidente della Provincia Vincenzo Ceccarelli per manifestare adesione alle posizioni già espresse sull’argomento, ponendo però l’attenzione su alcuni elementi di riflessione di non poco conto per la comunità locale. In particolare, tutti i partecipanti all’incontro hanno espresso preoccupazione per il metodo con il quale l’amministrazione regionale sta procedendo alla definizione degli indirizzi e degli strumenti legislativi in materia di servizi pubblici, senza una vero confronto con le aziende, gli Ato e le istituzioni locali. E in assenza di un serio studio della situazione assai diversificata che si è andata creando nell’ultimo decennio in Toscana dove, in mancanza di un modello unico regionale, ogni territorio ha fatto scelte mirate sulla propria realtà. Di contro, è stato espresso apprezzamento per quelle iniziative che si propongono di approfondire in termini di politica industriale lo stato dei servizi pubblici in Toscana, consentendo individuare e mettere a fuoco fattori positivi e criticità che potrebbero derivare da una gestione comune dei servizi pubblici. In particolare, la preoccupazione degli amministratori e dei dirigenti delle aziende aretine è rivolta alla difesa delle esperienze realizzate in questo territorio, che hanno visto Arezzo in posizione di avanguardia a livello regionale e talvolta nazionale. Il rischio che si intravede nell’atteggiamento regionale è la possibile vanificazione degli sforzi fatti per dotarsi di reti e impianti, per la cui realizzazione si sono dovute superare situazioni di forte tensione sociale, con possibile ricaduta negativa sui cittadini aretini. Preso atto di tale situazione, i partecipanti all’incontro hanno condiviso la necessità di un maggiore coordinamento del sistema locale in difesa dei reali bisogni dei cittadini, nell’ottica della migliore ottimizzazione dei servizi pubblici locali.