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Permessi di soggiorno: nuove complicazioni

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AREZZO – L’obiettivo era semplificare ma, secondo i Patronati, non è stato raggiunto. “Con la procedura attivata alla fine del 2006, il Ministero dell'Interno ha esternalizzato alcune funzioni e con un portale predisposto da Poste Italiane, alcuni Comuni ed i Patronati possono compilare telematicamente le istanze amministrative che sono poi raccolte dalle Poste e trasmesse dalle stesse in formato elettronico agli uffici dell'immigrazione presso le Prefetture ove si è costituita una banca dati”.
Non tutto è filato liscio in questi mesi. “Molte le difficoltà incontrate – sottolineano i Patronati delle associazioni datoriali e sindacali della Provincia di Arezzo. A cominciare dal fatto che si tratta di un progetto attivato senza una sufficiente formazione del personale degli enti coinvolti, senza parlare dei ritardi nel modificare ed eliminare a seguito della sperimentazione le anomalie presenti nel portale di Poste Italiane”.
Ed i patronati portano alcune cifre a sostegno della loro tesi: “A fronte di 560 mila domande presentate, su scala nazionale, i permessi di soggiorno elettronici in corso di lavorazione risultano appena 34.381, di questi meno di 10 mila sono pronti per essere consegnati e circa 13 mila sarebbero già stati inviati alle questure quindi resi effettivamente consegnabili, ovvero il 2,3 % circa del totale. Questo significa che il 91.3% di cittadini stranieri sono in attesa del permesso di soggiorno. Se prima i tempi per il rilascio del permesso erano di massimo tre mesi oggi per avere un permesso di soggiorno ne occorrono in media nove di mesi. Con grave disagio dei cittadini stranieri che restano a lungo in una situazione di estrema precarietà ed incertezza; condizioni queste che non fanno altro che incentivare il lavoro nero e la criminalità. E un paradosso lottare da una parte per far emergere il lavoro nero e dall'altra non tutelare coloro che sono in possesso di un valido permesso di soggiorno”.