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Sindacati e Asl tornino ad incontrarsi

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Sindacati e Asl tornino ad incontrarsi

AREZZO – "Trovo incomprensibile che si debba ricorrere ad uno sciopero e a sfibranti discussioni e tensioni di fronte ad un tema come quello della stabilizzazione degli infermieri precari. Questo è già stato ampiamente definito da leggi regionali e dovrebbe trovare soluzioni di semplice governo. Il fatto poi" – prosegue Roggiolani – "che il tutto fosse già stato recepito addirittura prima delle norme regionali in un accordo sindacale sottoscritto tra azienda e sindacati, rende la situazione ancora più paradossale. Mi auguro quindi che ci si sieda e si chiuda rapidamente e positivamente, con l'assunzione degli infermieri necessari, l'intera vicenda.
La Sanità ha bisogno di segnali chiari di coerenza. Non può sostenere situazioni in cui si fanno aperture e poi non si mantengono i patti sottoscritti. Si creano in questo modo delle situazioni per cui segnali lanciati dalla direzione aziendale alimentano un continuo stato di incertezza e mobilitazione che non fanno bene alla tranquilllità degli operatori e, da ultimo, alla qualità del servizio.
Su scelte importanti come le maternità e la guardia medica – pur difficili politicamente – la Asl aretina ha avuto il pieno sostegno della commisssione regionale e mia personale ma, ripeto, su alcuni segnali di incertezza è tempo che si intervenga con un'operazione di chiarezza e con scelte inequivocabili.
I nostri presidi di vallata, il nostro ospedale provinciale – e di conseguenza i nostri operatori – devono poter sviluppare tutte le eccellenze di cui sono capaci senza sentirsi minorati o sovrastati dall'Università o dalla Sanità senese. Le aree vaste a questo servono, non ad alimentare paura di divenire non centro ma periferia. Le scelte e quindi anche i segnali che la direzione aziendale imprime non devono essere assimilabili a colonizzazioni da parte di altri reparti medici o di altri staff amministrativi".