Home Attualità Economia Studi di Settore da evoluzione.. ad involuzione così a chi servono

Studi di Settore da evoluzione.. ad involuzione così a chi servono

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AREZZO – Le Associazioni di Categoria della provincia di Arezzo esprimono forte preoccupazione e contrarietà rispetto allo sviluppo che ha assunto lo strumento studi di settore nel rapporto impresa – fisco.
I Presidenti di Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Associazione Industriali, Api, Confcooperative, Lega delle Cooperative, Coldiretti, Cia e Unione Agricoltori considerano una vera involuzione, e di conseguenza un salto indietro nel tempo, la scelta unilaterale che in materia di studi di settore l’esecutivo sembra voglia testardamente perseguire.
Le categorie economiche aretine comprendono che si attuino politiche di contrasto all’elusione ed evasione fiscale, ma ritengono impossibile che il Ministero chieda di scendere sul terreno della condivisione di “indicatori di normalità economica”, sui quali non c’è stata nessuna forma di concertazione con le categorie. Indicatori che si dimostrano inopinatamente forieri di maggiori aggravi fiscali, di cui non si comprendono le logiche di definizione, che certamente non corrispondono ai criteri di equità e correttezza previsti dall’accordo sugli studi di settore firmato con i Ministri Bersani e Visco dalle Confederazioni Nazionali dell’Artigianato e del Commercio nel dicembre 2006.
Nel territorio aretino si uniscono alla protesta del mondo dell’artigianato e del commercio, tutte le altre associazioni economiche che, pur non avendo sottoscritto l’accordo con il Governo, concordano sulle motivazioni della protesta e fanno fronte comune a livello provinciale, dal momento che il nuovo meccanismo di valutazione del reddito prodotto dalle piccole imprese corre il rischio di chiudere l’esperienza Studi di Settore nel caso in cui, com’è ipotizzabile, produrrà una considerevole defezione agli indicatori proposti.
Le categorie aretine dichiarano lo stato di mobilitazione e s’impegnano a tutti i livelli per porre in essere tutte le azioni possibili per ottenere una modifica applicativa dell’attuale funzionamento, sia nella scelta che nell’applicazione, degli indicatori e, se possibile, anche nei comportamenti degli uffici dell’Agenzia delle Entrate, che spesso trattano i “casi matematici” come numeri di un budget da raggiungere.

Presidente CNA Mauro PATRUSSI
Presidente Confcommercio Benito BUTALI
Presidente Confartigianato Giovan Battista DONATI
Presidente Confesercenti Alberto PAPINI
Presidente Associazione Industriali Giovanni BASAGNI
Presidente Confapi Carlo CIONI
Presidente Coldiretti Tulio MARCELLI
Presidente CIA Paolo TAMBURINI
Presidente Unione Agricoltori Paolo Arturo CALVO
Responsabile Comitato Territoriale Lega Coop Luca BIANCHI
Presidente Confcooperative Pierluigi BOSCHI