
TOSCANA – Un tavolo permanente di discussione e di ascolto dei produttori di tabacco toscani ed in particolare della Valtiberina, l’area maggiormente vocata e produttiva in questo comparto. E’ l’importante risultato cui si è giunti nei giorni scorsi con la costituzione del “Gruppo d’interesse economico” sulla coltivazione del tabacco, composto da un primo gruppo di dodici produttori e che ha, tra i primi e principali obiettivi, la valorizzazione e tutela della produzione toscana di tabacco, l’ammodernamento delle aziende e la riduzione dei costi di produzione.
Intervenendo al convegno organizzato da Cia Toscana a Sansepolcro su “Tabacco, le prospettive a breve e medio termine in provincia di Arezzo”, il presidente della Cia Toscana Giordano Pascucci ha sottolineato come la costituzione del ‘gruppo d’interesse economico’ rappresenti <<uno strumento fondamentale, in grado di dare peso e voce alle esigenze dei produttori. La Cia – ha poi concluso – continuerà a battersi affinché le risorse individuate dalla Regione Toscana, attraverso il Piano di Sviluppo rurale 2007-2013, vadano direttamente ai produttori, al fine di implementare il tavolo di filiera regionale, strumento necessario a gestire tutta questa fase che dovrà portare al compimento della riforma>>.
Come ha evidenziato Paolo Tamburini, presidente della Cia Arezzo, l’applicazione dell’Ocm tabacco e il disaccoppiamento parziale del premio hanno permesso alla tabacchicoltura toscana di mantenere un buon livello produttivo: <<dal 2006 al 2007 – ha spiegato Tamburini – le aziende attive sono passate da 321 a 273 (ad Arezzo da 281 a 273), un dato che ha portato le cinque maggiori regioni tabacchicole italiane, Toscana, Umbria, Campania, Lazio e Veneto, a chiedere la proroga di questo regime sino al 2013 per consolidare le produzioni di Kentucky e trovare valide alternative per la riconversione della varietà Bright. Per queste due diverse iniziative il Psr prevede interventi per 20mila euro – ha concluso Tamburini – grazie anche alle battaglie che la Cia di Arezzo e Toscana hanno intrapreso contro l’assenza di investimenti per il settore prevista dalla Regione nello scorso Psr>>.
Precise le richieste da parte dei produttori: da un lato rassicurazioni per la destinazione del 50% del premio che dal 2010 sarà gestito dalla Regione Toscana, dall’altro richiami sulla necessità di un lavoro unitario, al di sopra delle diverse associazioni, per contrattare con le aziende trasformatrici quali Maccaferri o, ancora, come chiesto dalla associazione produttori di Kentucky, avere riconosciuta la possibilità di produrre anche localmente il sigaro toscano chiudendo la filiera nel territorio della Valtiberina con vantaggio per l’economia locale e valorizzazione delle professionalità presenti sul territorio.
<<Uno degli obiettivi – ha concluso Pascucci – è quello di consolidare la produzione del Kentucky, attraverso, innanzitutto, interventi strutturali e di formazione professionale e accompagnare le aziende produttrici di Bright che andranno a cessare la produzione in una riconversione conveniente del proprio indirizzo colturale. Nella Toscana del ‘dopo 2013’ sarà fondamentale poter contare ancora su queste importanti professionalità del mondo della produzione primaria toscana>>.
Il gruppo di interesse economico del settore tabacco è composto dai produttori di tabacco toscani: Ermindo Santi (coordinatore), Federico Maurizi, Marco Alessandrini, Mario Baracchi, Michele Armati, Adriano Mercati, Settimio Buzzichini, Franco Principi, Giorgio Zanelli, Alessandro Neri, Giorgio Scarino e Giustino Lombardelli.
Il gruppo, naturalmente, è aperto ad accogliere il contributo di chiunque richieda di parteciparvi e presto integrato dalla partecipazione di altri produttori della provincia di Siena.