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Telecom: Di Pietro, bisogna discutere subito, prima che sia tardi

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Telecom: Di Pietro, bisogna discutere subito, prima che sia tardi

ROMA – “Ieri, in Consiglio dei Ministri, non si è parlato di Telecom e me ne dispiace, sia come ministro che presidente dell’Italia dei Valori”. E’ quanto dichiara il ministro Antonio Di Pietro. “Ribadisco la necessità –prosegue Di Pietro- che al più presto se ne discuta e si prendano delle decisioni. Si deve partire da un dato di fatto: Primo, una società come Telecom, così importante per il Paese, non può essere comprata e venduta come una scatola di pomodoro; soprattutto quando la compravendita è operata da una minoranza dei proprietari che operano ai danni della maggioranza degli azionisti e del Paese. In secondo luogo –continua il leader dell’IdV- non si può consentire che una S.p.A che garantisce la funzionalità del sistema Paese sia governata e posseduta da soggetti che hanno l’unico interesse di fare speculazioni finanziarie; usando a debito proprio ciò che i cittadini pagano con le bollette. Quanto al cosa fare – continua Di Pietro- bisogna mettere mano alla legge Draghi, soprattutto nella parte in cui non prevede la possibilità ai piccoli azionisti di far valere, per delega, le loro ragioni. Una impossibilità dovuta ad una farraginosa procedura che rende, di fatto, impossibile la sua attuazione. Bisogna poi intervenire in via legislativa per eliminare l’uso e abuso che si fa delle cosiddette “scatole cinesi” che consentono di mettere insieme grandi pacchetti azionari con minimo sforzo finanziario e con una minima quota azionaria. E’ urgente – precisa il ministro delle Infrastrutture- intervenire prima che sia troppo tardi e non resta altro che fasciarsi la testa. Di furbetti del quartierino ne abbiamo visti già troppi!”.