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Università: stabilizzazione dei contratti a tempo determinato

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Università: stabilizzazione dei contratti a tempo determinato

AREZZO – L’Università degli Studi di Siena, in accordo con le organizzazioni sindacali e le rappresentanze sindacali unitarie, ha predisposto un’ipotesi di regolamentazione che mira a modificare in modo sostanziale la qualità dei rapporti di lavoro stipulati dall’Ateneo, superando il rapporto di precariato e valorizzando l’apporto delle risorse umane impegnate al suo interno. L’ipotesi di regolamentazione fa seguito al pronunciamento del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo del 23 aprile 2007, che aveva deliberato, in attesa che fossero definite le procedure di stabilizzazione, di continuare ad avvalersi dei dipendenti in servizio a tempo determinato in possesso dei requisiti fissati dalla legge finanziaria.
Il documento sottoscritto dalle parti lo scorso agosto ­ che questa mattina in rettorato è stato presentato alla stampa dal rettore Silvano Focardi e dal direttore amministrativo Loriano Bigi, con l’intervento dei rappresentanti sindacali – una volta discusso ed approvato dallo stesso Consiglio di amministrazione, e quindi trasformato in regolamento, detterà le modalità secondo le quali, in base alle disposizioni della legge Finanziaria 2007 e la direttiva 7 del 30 aprile 2007 del ministro per le Riforme e le innovazioni nelle pubbliche amministrazioni, i contratti a tempo determinato, dotati di precisi requisiti individuati nell’accordo, potranno essere avviati alla procedura di stabilizzazione.
Notevoli sono alcuni aspetti dell’accordo: non solo l’elevato numero di lavoratori che potrebbero accedere al tempo indeterminato, ma anche la medesima possibilità offerta ai collaboratori esperti linguistici ­ mai finora inclusi in simili provvedimenti in altri atenei ­ e la pianificazione delle assunzioni in un arco temporale. Questa ultima in particolare è una assoluta novità sul piano nazionale, in quanto l’Ateneo, avvalendosi della autonomia riconosciutagli dalle norme di riferimento, ha preferito non porre limiti quantitativi alle procedure di stabilizzazione da attivare, preferendo diluire nel tempo le stesse, in modo da garantire comunque il rispetto dei limiti imposti alle Università dalle leggi per questa tipologia di rapporti di lavoro e preservando un adeguato numero di assunzioni tramite concorsi pubblici, in modo da non precludere la possibilità di assunzioni dall’esterno.
È previsto che l’Università di Siena emetta un avviso, in base al quale saranno invitati a fare domanda di stabilizzazione i lavoratori che all’1 gennaio 2007 erano in servizio a tempo determinato presso l’Ateneo da almeno tre anni, o che si trovavano in servizio con contratti stipulati prima del 29 settembre 2006 e che matureranno tale requisito temporale anche successivamente, oltre a coloro che lo hanno già maturato nel precedente quinquennio. Sulla base delle stime dell’Amministrazione dell’Ateneo, sono circa 250 i lavoratori interessati, e l’avvio della procedura darà il via ad una manovra che avrà evidentemente anche un significato sociale positivo e ragguardevole sul territorio.
Il piano di stabilizzazione studiato dall’Amministrazione e condiviso dalle organizzazioni sindacali prevede la sua completa realizzazione in quattro anni, entro il termine del 2010. Centoventitré potranno essere le assunzioni entro il 2007 e le restanti saranno distribuite in modo eguale nei tre anni successivi, rispettando una graduatoria che terrà conto dell’anzianità di servizio. Nel frattempo, i tempi determinati stabilizzati e non ancora trasformati a tempo indeterminato saranno mantenuti in servizio stabile. Ferma restando la certezza dell’esito finale, l’effettivo scaglionamento nel tempo, potrà essere influenzato dalla necessità di rispettare i limiti di legge ed il rispetto del necessario equilibrio finanziario, anche se l’operazione complessiva non comporta costi aggiuntivi rispetto a quelli attualmente sostenuti, in quanto fra un rapporto di lavoro a tempo determinato ed uno a tempo determinato, muta la natura, che comporterà profondi rassetti organizzativi interni, ma non il costo.
Infine, nell’ambito della programmazione triennale 2008/2010, anche sulla base dell’evoluzione della normativa in materia di stabilizzazione e di lavoro precario, saranno adottati provvedimenti volti a valorizzare le professionalità dei collaboratori dell’Ateneo e, tenuto conto delle scelte strategiche dell’Ateneo, sarà anche valutata la possibilità di acquisire o di riacquisire la gestione diretta di servizi strumentali o di supporto alle proprie attività.