
AREZZO – “Si parla di razionalizzazione dei costi, di miglior servizio e di difesa dell’occupazione. Per le prime due questioni occorre un piano industriale e dei trasporti che non c’è mentre per la difesa dell’occupazione non esiste ancora un accordo con le organizzazioni sindacali. Ritengo quindi che la delibera manchi di trasparenza poiché non vi sono indicazioni sui patti parasociali”. Stella si è soffermato poi sulla perizia di stima . “L’azienda è stata stimata 100 mila euro. Non si tratta, quindi, di 3 milioni come affermato. Chiedo che ci sia molta attenzione a questo aspetto per tenere di conto il reale valore dell’Atam e quindi dell’operazione di cessione. Il valore aziendale è stato stimato in 3 milioni di euro determinati dalla differenza dell’attivo di 6 milioni di euro meno il passivo, di cui dovrebbe farsi carico la Lfi, di 3 milioni di euro. Ma la stima si basa anche sul calcolo delle perdite degli anni 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012 portando ai 100 mila euro iniziali. Mi preme sottolineare che, come tutti sappiamo, nel 2010 ci dovrà essere un nuovo appalto a cui l’Atam con queste caratteristiche non potrebbe partecipare. E allora perché scontare dalla valutazione le perdite degli anni 2010, 2011 e 2012? Senza queste viene fuori una differenza di perizia di 700 mila euro”. Stella ha poi citato la legge 474/94 che obbliga ad inserire negli statuti aziendali la presenza di un rappresentante senza diritto di voto ma con diritto di “veto” nei casi di eventuali cessioni aziendali. Ha chiesto, quindi, molta attenzione ai patti parasociali per avere adeguate garanzie ed anche che ci sia una nuova valutazione dell’azienda per evitare eventuali danni erariali all’Amministrazione e infine un nuovo passaggio in Commissione consiliare.