AREZZO – Sono 10.000 le aziende di trasporto merci in proprio e conto terzi del territorio provinciale. La gestione delle autorizzazioni di questo settore, di particolare importanza per l’economia nel suo complesso, spetta all’Amministrazione provinciale, che ne ha ereditato dalla Motorizzazione Civile le competenze già dal 2002. "Coscienti del ruolo di volano economico del settore trasporti – ha sottolineato l’assessore provinciale alla Mobilità Simone Pellegrini – abbiamo profuso il massimo impegno per facilitare le aziende. Le pratiche relative al trasporto in proprio vengono addirittura evase di media in 11 giorni lavorativi contro i 45 previsti di prassi. Ad aggiungere valore a questo dato c’è la considerazione che il segmento ha avuto un incremento dal 2002 di circa l’80%. Ma non è solo la velocità a caratterizzare l’evasione delle pratiche. Nelle 2.250 domande esaminate dall’acquisizione del servizio ad oggi, solo 39 sono state respinte, e in nessuno di questi casi è comunque stato presentato ricorso". A ciò si aggiunge l’impegno a comunicare con due mesi di anticipo alle aziende la scadenza di eventuali licenze provvisorie, e l’attività mensile di controllo delle imprese cancellate, svolta in collaborazione con la Camera di Commercio, con 4.000 verifiche negli ultimi tre anni. A garanzia della trasparenza dell’operato, sono state costituite le commissioni provinciali sia per il trasporto in conto proprio che conto terzi cui partecipano, Ministero, Regione, organizzazioni di categoria e altri enti ed organizzazioni competenti. "Il trasporto merci in conto terzi – spiega il dirigente del servizio Trasporti Riccardo Buffoni – che riguarda tutte quelle imprese che trasportano merci di qualsiasi genere in base ad un contratto stipulato con un committente, è definito da un apposito Albo Autotrasportatori, cui attualmente sono iscritte 842 imprese. L’iscrizione all’albo è regolata da una normativa molto attenta ai requisiti e alla capacità professionale. La tendenza riscontrata in tale segmento è attualmente in decrescita".