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‘1000 spendidi acquiloni’ l’ Afghanistan in mostra

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‘1000 spendidi acquiloni’ l’ Afghanistan in mostra

“Se il nostro sguardo saprà dirigersi oltre ciò che le televisioni comunemente mostrano sull’Afghanistan, riuscirà a scoprire un Paese ricco di storia e cultura e s’accorgerà delle radici comuni che legano il popolo etrusco e quello afghano” – spiega il Presidente di No-Mad Egidio Forasassi. Anche a questo scopo si sviluppa l’evento “Mille splendidi aquiloni”, nato dall’incontro tra alcuni sognatori che hanno saputo concretizzare il loro progetto, per condividerlo con gli altri. Tra le iniziative previste vi sono varie mostre, dislocate nei diversi Comuni coinvolti, aperte al pubblico già dal 12 agosto e fino al 14 settembre. È visibile la ricca produzione artistica afghana, che va da tessuti e tappeti finemente lavorati, ad eleganti gioielli femminili. Le donne ne sono le protagoniste principali, in quanto artefici dei manufatti esposti, a dimostrazione delle loro infinite capacità, malgrado l’oppressione e l’emarginazione dalla vita pubblica cui sono sottoposte in Afghanistan.
In particolare, a Cesa, presso il Museo della poesia, sono in mostra i feltri nomadi. La scelta di questa sede non è casuale, lo scopo è mostrare la poesia che c’è nei feltri: tessuti in lana cotta, che nella loro iconografia, fin dall’antichità, parlavano un linguaggio astratto. La galleria di tappeti persiani ‘Ashan’ ad Arezzo accoglie invece una collezione di fazzoletti ricamati a mano, utilizzati per avvolgere il Corano. Tra gli altri preziosi oggetti esposti, a Strada in Casentino vi sono i tappeti di guerra che, simili a fumetti, raccontano episodi della realtà contemporanea, come l’11 settembre. Ulteriore esempio delle fini produzioni afghane vanno menzionati i patchwork: particolari tessiture ‘a toppe’, create riciclando abiti vecchi e straripanti di colori, tra i quali il rosso, simbolo della ricchezza materiale e spirituale. Gli abiti cerimoniali femminili, tempestati di perle e monete, assieme ai gioielli, che costituiscono la dote delle spose afghane, sono invece in mostra a Pratovecchio. Così i vetri di Heràt, soffiati a bocca, ma non più prodotti dopo l’invasione sovietica del ’79, pertanto di valore unico, sono esposti a Stia presso la limonaia del Palagio Fiorentino. Le sculture in legno di Gianmaria Cardini sono esposte sempre in Casentino, a Rassina, mentre gli strumenti musicali etruschi, data la comune origine di questo popolo e di quello afghano, sono stati accolti nelle vetrine del Corso di Arezzo. Infine, il chiostro del Comune di Arezzo accoglie la mostra collettiva a cura di Sgangher’art.
“La possibilità di aver accesso a simili creazioni artistiche, provenienti da un Paese oggi a noi noto solo per gli effetti terribili della guerra, deve esser un’occasione per riflettere sulla ricchezza nascosta che l’Afghanistan possiede e che neppure le peggiori devastazioni sono riuscite a distruggere – conclude Forasassi – perché questa bellezza nasce da una sensibilità artistica che da sempre è parte dello spirito del popolo afghano”. A testimoniare che tutti i popoli devono godere di pari dignità e diritti, sedi dislocate in vari Comuni ospitano mostre fotografiche aventi per soggetto i volti afghani e quelli dei casentinesi, straordinariamente simili.

LE MOSTRE SARANNO VISIBILI DAL 12 AGOSTO AL 14 SETTEMBRE

• Aquiloni per la Pace
INSTALLAZIONE DI GRANDI AQUILONI NEI CASTELLI DI POPPI, ROMENA, PORCIANO, STRADA IN CASENTINO, BORGO ALLA COLLINA E SULLA TORRE DEL PALAZZO COMUNALE DI AREZZO
Gli aquiloni simbolo dell’Afghanistan, sono anche il segno del desiderio dell’uomo di elevarsi, della libertà.

• Tessuti e Tappeti
AREZZO – CASTEL SAN NICCOLO’ – MARCIANO DELLA CHIANA
Le tessiture artigianali afghane.
l’allestimento prevede varie sezioni espositive: si tratta di reperti preziosi e originalissimi, giacché unici nel loro genere.

-I Feltri dei nomadi dell’Asia centrale
MUSEO DELLA POESIA, CONTEA DI CESA, MARCIANO DELLA CHIANA
Esposizione di tappeti in feltro, il tessuto le cui tracce risalgono a 5000 anni fa. Per la sua semplicità di manifattura(lana cotta, pressata e non filata) il feltro dà origine agli altri tessuti. I tappeti esposti sono decorati con le più varie fantasie in base alle zone di provenienza.

-Tappeti di guerra dell’Afghanistan
SALA ESPOSITIVA VIA ROMA, STRADA IN CASENTINO ¬
La produzione dei tappeti di guerra inizia nel dicembre del 1979 con l'invasione dei russi e sono delle vere pagine di storia scritte nodo dopo nodo da ex pastori nomadi che cercano di raccontare a se stessi e al mondo la realtà che li circonda. Le immagini intessute raccontano come fumetti la realtà storica contingente. Sono un punto di rottura con la tradizione millenaria della cultura della tessitura musulmana.

– I Fazzoletti della Via della Seta
GALLERIA DI TAPPETI PERSIANI ‘ASHAN’, VIA G. MONACO, AREZZO
Esposizione di preziosi fazzoletti ricamati a mano utilizzati per avvolgere il Corano. La produzione di questi piccoli capolavori si è interrotta nel ’79 con l‘occupazione sovietica. L’unicità degli oggetti ne sottolinea il valore storico e antropologico.

-I Pachwork dell’Asia Centrale
SALA DI TOSCANA, RASSINA
Tra le svariate tipologie di tessiture prodotte nel secolo scorso dai numerosi gruppi tribali del nord Afghanistan gli arazzi a toppe o “patchworks “ sono quelli che meglio rappresentano la straripante creatività e l’insuperata maestria delle tessitrici nomadi con gusto estremamente raffinato hanno saputo assemblare antichi frammenti di tessuti ikat in seta, cotoni stampati importati da Samarcanda, frammenti di antichi suzani, broccati e velluti di epoche precedenti cuciti in geometrie di quadrati riuscendo a disciplinare le combinazioni di colori e disegni in insiemi compatti.

●Mille splendidi soli:
l’abbigliamento e la casa delle donne afghane

Esposizione di una vasta rosa di abiti di alcune etnie afghane o della via della seta finemente ricamati e adornati da preziosi copricapi, collane, spille e pendenti abbelliti da lavorazioni con simbologie berbere.

-Abiti e Moda dell’Afghanistan
LORJ ABBIGLIAMENTO, STRADA IN CASENTINO

-Abiti e Gioielli
OREFICERIA PAGNINI, VIA GARIBALDI 5, PRATOVECCHIO

-I Vetri di Heràt
LIMONAIA DEL PALAGIO FIORENTINO, STIA
Oggetti d’uso dai colori splendenti dell’antica capitale afghana Heràt soffiati a bocca secondo un’antica tipologia di produzione risalente ai fenici. Questa particolare produzione del vetro si interrompe nel ’79 con l’occupazione sovietica rendendo questi pezzi assolutamente irripetibili nel loro genere.

●Le Vie del Volto
ESPOSIZIONI FOTOGRAFICHE
Il Volto dell’Uomo della Terra
è sempre uguale a tutti i Volti
dell’Uomo della Terra.

Uomini e donne del Casentino e uomini e donne del mondo.
Delle mostre dove i volti diventano mappe, cartine geografiche, segni dove si ritrovano tratti comuni in un un’unica cultura di fratellanza

-Volti nella terra del Casentino
Di GIANNI RONCONI
CASTELLO DI PORCIANO, STIA

-I Volti dell’Afganistan che resiste
Di DEBORA PICCHI
Donne e bambini dell’orfanotrofio di Kabul
CASTELLO DI PORCIANO, STIA

-People the last Heràt
Di CARLO PASQUINI
Volti nelle strade afghane di Heràt
SALA DELLA BIBLIOTECA COMUNALE, STRADA IN CASENTINO

• I Legni
Di GIANMARIA CARDINI
Scultore in Carda
SALA DI TOSCANA, RASSINA

• Antichi Strumenti Musicali Etruschi
A Cura di CENTRO DEL SUONO
VETRINE DEL CORSO ITALIA, AREZZO

• Corpo Nomade
A Cura di SGANGHER’ART
Collettiva
Tecniche e materiali misti
CHIOSTRO DEL PALAZZO COMUNALE, AREZZO