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12 luglio, al via i saldi estivi in provincia

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12 luglio, al via i saldi estivi in provincia

AREZZO – Sabato 12 luglio si apre in provincia di Arezzo, come nel resto della Toscana, il consueto appuntamento con le vendite di fine stagione, che proseguiranno per otto settimane fino a mercoledì 10 settembre

“I saldi“ spiega Paolo Mantovani, presidente provinciale di Federmoda Confcommercio “coinvolgono in provincia oltre mille (1.112) negozi al dettaglio di abbigliamento, tessuti, calzature, pelletterie e articoli sportivi, che applicheranno sconti anche notevoli sui capi più a rischio di deprezzamento, perché particolarmente legati alla stagionalità e alla moda”.

“Si prevede che ogni famiglia aretina spenderà per i saldi tra le 280 e le 300 euro, più o meno la stessa cifra dello scorso anno” prosegue Mantovani “ma in termini di fatturato incidono solo per circa l’11% sul volume annuo di affari di un negozio. Vale a dire, troppo poco, in certi casi, per ripianare un bilancio penalizzato dalla crisi dei consumi trasversale a tutti i settori, a cui quest’anno si sono aggiunti altri fattori contingenti come la Pasqua bassa che ha bruciato le vendite primaverili, l’instabilità del periodo pre-elettorale, infine il clima, con una bella stagione che è partita tardissimo, a giugno inoltrato, praticamente in odore di saldi”.

“A soffrire di più sono i negozi della fascia medio-bassa, per cui la concorrenza con spacci aziendali e grande distribuzione è molto dura. Va meglio per i negozi di target più alto, che sono più competitivi perché puntano ad una forte specializzazione e alla scelta di griffes e capi difficilmente reperibili altrove”.

“Adesso, i mancati introiti da parte dei nostri operatori potranno essere solo in parte recuperati con i saldi estivi che rappresentano, comunque, un’importante occasione per i consumatori di poter acquistare articoli con sconti medi del 30% su prezzi che, a differenza di quanto succede in altri settori, nella moda sono stabili ormai da qualche tempo”.

Il presidente provinciale di Federmoda denuncia poi un altro fattore critico per gli operatori, che si ripresenta puntuale ogni anno: la data di partenza dei saldi. “La Toscana è sempre in ritardo rispetto ad altre regioni. Nelle limitrofe Umbria, Lazio, Marche, Liguria ed Emilia Romagna, per esempio, i saldi sono partiti con una settimana di anticipo, il 5 luglio. È chiaro che a soffrirne di più sono le zone di confine, come la nostra Valtiberina o la Valdichiana, dove ai consumatori basta percorrere pochi chilometri per fare acquisti scontati già prima del 12 luglio. Con il risultato che quando i negozi del nostro territorio mettono fuori i cartellini dei saldi, i consumatori hanno già finito il budget a disposizione”.

“Il nostro impegno” sottolinea Paolo Mantovani “è di fare in modo che le vendite di fine stagione si svolgano nella piena regolarità e trasparenza, sia per i consumatori sia per gli operatori, ai quali abbiamo inviato per tempo il consueto elenco di norme da rispettare, oltre ad un prontuario per rimarcare la differenza tra saldi, promozioni e vendite di liquidazione, per evitare situazioni di concorrenza sleale ancora troppe volte frutto di equivoci”.

“A giudicare dalle ultime fiere di settore” conclude il presidente di Federmoda Arezzo, “la crisi sta aguzzando l’ingegno degli addetti ai lavori: si cerca un nuovo dialogo nella filiera della moda, dai produttori ai distributori finali, per venire incontro alle esigenze dei consumatori. A livello locale, poi, molti commercianti rispondono alla crisi cogliendo tutte le opportunità per avvicinare nuovi clienti e lanciare iniziative particolari o la prossima collezione autunno-inverno, come le domeniche di apertura o il periodo dei saldi.”.