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31 lavoratori ‘in nero’ chiuse tre attività in provincia

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31 lavoratori ‘in nero’ chiuse tre attività in provincia

AREZZO – La Guardia di Finanza di Arezzo nell'effettuare controlli mirati al contrasto del lavoro sommerso presso ristoranti, pizzerie, bar, sale da ballo e aziende artigianali ha individuato 31 lavoratori completamente “in nero” e ha chiuso due attività presso i comuni di Arezzo e Sansepolcro.
In particolare, le fiamme gialle – anche a seguito di segnalazioni pervenute al numero di pubblica utilità “117” – hanno scoperto all’interno di un opificio e di una sala da ballo, poi sottoposti alla misura della chiusura, n. 10 operai non in regola con la normativa in materia di lavoro.
I lavoratori, di cui 8 stranieri, erano intenti allo svolgimento delle mansioni a ciascuno affidate.
Analoga attività è stata svolta, qualche giorno fa, dalla Brigata di Sansepolcro nei confronti di un mobilificio all’interno del quale sono stati individuati altri quattro lavoratori sprovvisti di regolare contratto attestante un rapporto d’impiego con l’azienda.
Per i titolari delle ditte, oltre all’applicazione della maxi – sanzione da 1.500 a 12.000 euro per ciascun operaio, è scattata l’immediata segnalazione alla competente Direzione Provinciale del Lavoro, in conformità a quanto previsto dall’art. 5 della legge n. 123/2007 in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, per l’emissione del provvedimento di sospensione delle attività imprenditoriali per impiego di personale irregolare in misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori regolarmente occupati.
A tal proposito si evidenzia che le ditte in questione rimarranno chiuse fino a quando non sarà regolarizzata la posizione giuslavoristica della manodopera.
Le irregolarità constatate saranno prese a base per ricostruire l’ammontare dell’evasione fiscale e contributiva.