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A Faliero Papini il premio Michelangelo

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A Faliero Papini il premio Michelangelo

AREZZO – L'imprenditore aretino Faliero Papini, 79 anni, dirigente della Confcommercio di Arezzo da oltre trenta anni e rettore onorario del Quartiere di Porta S. Andrea, è stato insignito a Firenze del Premio Michelangelo, il riconoscimento che 50&Più Fenacom Toscana, la federazione regionale degli over 50 di Confcommercio, riserva agli operatori che si sono particolarmente distinti nella loro attività.
Papini, una vita spesa nell’ambito dell’edilizia, ha ricevuto il premio insieme ad altri nove imprenditori provenienti da tutta la Toscana durante la cerimonia che si è svolta domenica scorsa (12 ottobre) nel prestigioso Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.
Noto e stimato in città anche per la sua passione per la Giostra del Saracino, Faliero Papini, classe 1929, è sposato con la signora Gina da 50 anni. Ha iniziato la sua carriera negli anni Cinquanta nel settore dell’edilizia abitativa. Nel 1965 ha fondato la Papini Faliero S.p.A., una società commerciale di prodotti per l’edilizia che oggi conta oltre 40 unità tra dipendenti e collaboratori. Nel 1983 gli è stato conferito il titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica e nel 1994 quello di Ufficiale. Impegnato da sempre anche nell’attività sindacale a favore della categoria, nel 1975 ha costituito insieme ad altri imprenditori di Confcommercio l’Angaisa, l’associazione dei rivenditori di articoli idro-sanitari, climatizzazione, pavimenti, rivestimenti ed arredo bagno, della quale è stato anche consigliere regionale
Con oltre cinquanta anni di esperienza alle spalle, Papini è dunque il simbolo di quegli imprenditori che hanno saputo costruire un’ossatura solida per l’economia locale, riuscendo a superare con successo i momenti di crisi e le incertezze del mercato.
Come ha sottolineato infatti il presidente regionale della 50&Più Fenacom Emidio Bianchi, presente alla consegna del premio Michelangelo, rimane l’uomo il fattore fondamentale per il successo delle imprese, nonostante l’evolversi della tecnologia: “Oggi si parla tanto di innovazione tecnologica, come se bastasse questo per rendere le imprese tutte al passo con i tempi e quindi tutte egualmente eccellenti. Ma, al di là dei supporti tecnologici pur necessari, sarà sempre l’uomo a marcare la differenza. Con la sua voglia di fare, il suo impegno, il suo spirito di sacrificio, la sua fantasia, le sue intuizioni, con quel “quid” di difficile definizione ma di sicura presenza”.