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Acqua dal rubinetti con ‘Etichetta’

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www.nuoveacque.it. Icona in basso a destra: "la qualità dell'acqua". Bastano pochi click e sul monitor del tuo computer compare l'"etichetta" dell'acqua che esce dal tuo rubinetto. Nuove Acque non si limita ad affermare la qualità della risorsa che eroga ma permette a tutti di verificare i parametri fisici, chimici e batteriologici principali per ogni singolo acquedotto, in ogni Comune. Il percorso è molto semplice: dall'icona in home page del sito della Società, si entra nella pagina che elenca i singoli comuni, divisi per area. Dal singolo comune si passa al singolo acquedotto che interessa.
"Il nostro nuovo servizio – annuncia Nuove Acque – mette a disposizione di tutti i dati di circa 350 acquedotti distribuiti nei 36 comuni dell'Ato 4 in gestione. I parametri utilizzati sono 13 e non ci limitiamo ad elencarli ma li accompagniamo ad una sintetica illustrazione". Si va dal pH alla durezza dell'acqua, dai nitrati ai cloruri, dal ferro ai coliformi. Per ogni parametri ci sono 3 valori: quelli medi rilevati, l'unità di misura ed i limiti normativi. L'obiettivo che ci siamo dati non è solo quello di informare i cittadini ma anche di rendere comprensibili termini e dati che, oggettivamente, sono specialistici".
Il controllo dell'acqua è una costante attività della Società che gestisce il ciclo idrico. "Ogni anno analizziamo circa 60.000 parametri ai quali si aggiungo i controlli fatti dalle Asl – sottolinea Nuove Acque. Le analisi sono effettuate presso un laboratorio interno centralizzato con personale altamente qualificato. E non ci limitiamo a questo lavoro svolto al nostro interno. Ogni anno realizziamo quelle che definiamo le prove interlaboratorio "mettendo in rete" una cinquantina di lavoratori della Suez Environnement sparsi in varie parti del mondo. E' un sistema non solo per confrontare dati e risultati ma anche per affinare metodologie e strumenti di analisi".
Azioni che producono una qualità sempre maggiore dell'acqua erogata. "E questo – conclude Nuove Acque – non è risultato del caso ma di un progetto aziendale che coinvolge l'insieme del personale e prevede formazione, lavori, interventi di esperti e incremento dei controlli. Il Piano d'Ambito, infine, prevede la sostituzione progressiva delle fonti locali di minore qualità con fonti di maggiore qualità costruendo sia nuovi impianti di trattamento che collegando le risorse fra di loro. Puntiamo, in modo particolare, all'estensione del cosiddetto 'schema Montedoglio' e quindi all'utilizzazione dell'acqua del Tevere".