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Addio a Solgenitsyn, mercoledì i funerali a Mosca

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MOSCA – Alexander Solgenitsyn sarà seppellito mercoledì nel monastero Donskoj di Mosca, luogo che lo stesso scrittore russo dissidente aveva scelto cinque anni fa. Lo ha detto all'agenzia di stampa Interfax un portavoce del Patriarcato, secondo cui il corpo del premio Nobel per la Letteratura si trova già all'interno della cattedrale del monastero per i funerali. Solgenitsyn, morto ieri sera all'età di 89 anni in seguito a un infarto nella sua dacia alle porte di Mosca, era cristiano praticante.
Secondo quanto annunciato dalla Fondazione Solgenitsyn domani la salma dello scrittore sarà esposta presso l'Accademia delle Scienze di Mosca per una cerimonia di addio.
Alexander Solgenitsyn legò la sua fama ad 'Arcipelago Gulag', la descrizione del sistema concentrazionario dell'Unione sovietica, opera in tre volumi comparsa nel 1974 che gli costò l'espulsione dal Paese
Combattente nella seconda guerra mondiale, nel 1945 venne condannato a otto anni di lager, e poi ad altri tre, per un'allusione a Stalin in una sua lettera. Fu poi rilasciato e riabilitato. Nel 1961 pubblicò 'Una giornata di Ivan Denisovich', dove si parlava dei campi di concentramento staliniani. I successivi romanzi furono 'Divisione Cancro' (1967) e 'Il primo cerchio' (1969). Nel 1970 vinse il Nobel per la Letteratura.

Ha avuto "una vita difficile, ma felice" ha sottolineato alla radio 'Echo di Mosca' la moglie Natalia, che sta curando la pubblicazione dell'opera omnia dello scrittore. A parlare delle sue ultime ore, trascorse in famiglia, è stato il figlio Stepan al quotidiano russo 'Komsomolskaya Pravda'. ''Da qualche tempo era molto malato – dice – ma aveva rimandato tutte le analisi con la scusa che aveva tanto lavoro da fare". Anche nell'ultimo giorno di vita lo scrittore era impegnato nella revisione dell'edizione dell'opera omnia che uscirà nel 2010.
''All'improvviso si è lamentato che stava molto male", ha raccontato il figlio di Solgenitsyn, spiegando che il medico chiamato d'urgenza non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Stepan ha aggiunto che insieme alla madre Natalia gli sono stati accanto fino all'ultimo respiro. "Con mia madre ho ascoltato le ultime volontà di mio padre", ha detto, con riferimento al desiderio dello scrittore che le sue opere restino alla famiglia.
"Fino alla fine dei suoi giorni ha combattuto per la Russia" è il ricordo dell'ultimo presidente sovietico Mikhail Gorbaciov. Solgenitsyn ha lottato non solo per far uscire il suo Paese "dal totalitarismo", ma anche per un "futuro degno" della Russia "perché diventasse un Paese realmente libero e democratico. Gli dobbiamo molto", ha aggiunto l'ex presidente alla Interfax.
"Come milioni di connazionali" l'autore di 'Arcipelago Gulag', ha sottolineato ancora Gorbaciov, ha vissuto "tempi duri. E' stato il primo a parlare dell'inumano regime di Stalin e della gente che lo ha subito ma non è crollata". Le opere di Solgenitsyn, ha concluso, "hanno cambiato la coscienza di milioni di persone".
Il presidente russo Dmitry Medvedev e il primo ministro Vladimir Putin hanno inviato alla famiglia dello scrittore messaggi di cordoglio, mentre la tv di stato ha dedicato ampi spazi informativi alla notizia della sua morte.