TOSCANA – «No alla bistecca alla fiorentina clonata». Lo sottolinea a gran voce Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana in seguito all’autorizzazione della Federal and Drugs Administration – l'ente che sovrintende sulla sanità alimentare degli Stati Uniti, alla commercializzazione di carni e di latte provenienti da animali clonati – che potrebbe essere seguita dall’Europa.
«Le pratiche di clonazione non servono assolutamente all’agricoltura toscana – evidenzia Pascucci -. La Toscana ha puntato in modo deciso e inequivocabile sulla valorizzazione della biodiversità, attraverso le produzioni di qualità, i prodotti tipici e tradizionali, e con un modello agricolo che è fortemente legato al territorio».
E sull’orientamento emerso negli ultimi giorni, prosegue Pascucci: «va contrastato con estrema fermezza non solo sotto il profilo della sicurezza per i consumatori, ma soprattutto per una questione di carattere etico ed economico». La Cia Toscana sottolinea l’esigenza di un’azione ferma di mobilitazione per impedire che anche nell’Ue vengano adottate decisioni del genere.
«Il rapporto dell’ente statunitense, che praticamente sancisce la commestibilità delle carni clonate –aggiunge Pascucci -, rischia di aprire un fronte pericoloso a livello europeo. Bisogna assolutamente evitare misure che vanno nella direzione opposta dall’orientamento più volte espresso dai cittadini, dichiaratisi contrari alle manipolazioni genetiche, come emerge chiaro dalla recente Consultazione promossa dalla Coalizione Liberi da Ogm».
La Cia Toscana, pertanto, auspica che la consultazione promossa all’Efsa, l’Autorità Ue per la sicurezza alimentare, possa garantire definitivamente un parere negativo che impedisca che sulle nostre tavole arrivino sia prodotti Ogm che alimenti provenienti da animali clonati.