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Memoria: un giorno lungo una settimana

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AREZZO – “La pagina più drammatica del XX secolo”. Così Camillo Brezzi, assessore alla cultura del Comune di Arezzo, ha ricordato la Shoah e annunciato le iniziative del Comune di Arezzo per il Giorno della Memoria. Una settimana di avvenimenti ed incontri. Quindi letteratura, teatro, cinema dal 21 al 28 gennaio.
Lunedì 21 alle 17,30 al Teatro Pietro Aretino ci sarà l’incontro con Shlomo Venezia per la presentazione del suo volume “Sonderkommando Auschwitz”. Ebreo italiano arrestato con la famiglia ad Atene, fu deportato nel campo di sterminio di Auschwitz e assegnato all’unità “Sonderkommando”, una squadra speciale selezionata tra i deportati con l’incarico di far funzionare la macchina di sterminio nazista rivolta contro lo stesso popolo di appartenenza. Shlomo Venezia e suoi compagni del kommando accompagnavano gli altri ebrei alle camere a gas, li aiutavano a svestirsi, tagliavano i capelli ai cadaveri, estraevano loro i denti d’oro. Insomma, rituali a causa dei quali un macabro senso di disperazione e impotenza ha imposto il silenzio per decenni a Shlomo Venezia finché, a partire dal 1992, non ha deciso di cominciare a parlare.
Maratona cinematografica al Teatro Pietro Aretino di via Bicchieraia: “Shoah” il film-documentario di Claude Lanzmann sarà proiettato lunedì, martedì, mercoledì e venerdì, distinto in quattro parti. Lunedì, martedì e mercoledì appuntamento alle 21, venerdì alle 17. “Un monumento storico di oltre nove ore, uscito nel 1985 – ha sottolineato Brezzi – con il quale Lanzmann ha ricreato la vita nei campi della morte attraverso una serie di interviste ad aguzzini, testimoni e sopravvissuti da cui, anche grazie alle sue domande emergono tutti i dettagli dell’orrore”.
Sabato 26 è la giornata dedicata alle scuole con uno spettacolo della Libera Accademia del Teatro, alle ore 10 sempre al Pietro Aretino, “Il rumore del silenzio”. “Uno spettacolo – ha spiegato Amina Kovacevich – realizzato con gli studenti delle superiori ed anche con una classe delle medie inferiori. E’ la storia di 20 bambini utilizzati come cavie per la cura della tuberlocosi dal “Dottor Morte”, cioè da Josef Mengele che poi li mandò a morire selezionandoli in modo terribile, chiedendo cioè loro chi voleva rivedere la mamma”.
La giornata di domenica 27 si aprirà alle 11 con la cerimonia ufficiale della deposizione della corona all’ex cimitero aretino degli ebrei del “Campaccio”, per poi concludersi con il concerto del Quartetto Henshel, alle 21 al Museo d’Arte Medievale e Moderna di via Garibaldi organizzato dal Comune di Arezzo in collaborazione con l’Ente Filarmonico Italiano. Il quartetto d’archi, apprezzato nel mondo per l’affinità che contraddistingue i suoi componenti, il suono e la gioia che trasmette, proporrà musiche di Mendelssohn, Schulhoff e Shostakovich. “Buona parte dei grandi compositori del Novecento era ebrea – ha ricordato Giulia Ambrosio, Presidente dell’Ente Filarmonico. E pagò questa fede. In modo particolare Schulhoff, ebreo tedesco nato a Praga e amante, tra l’altro anche del jazz, che trovò la morte nel campo di sterminio”.
“La settimana di iniziative – ha ricordato il Presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Caroti – si chiuderà lunedì 28 gennaio con la proposizione, alle 10,30 e in replica alle 21, nella Sala del Consiglio Comunale, di “Frammenti della visione”, immagine e parole dai campi di sterminio. Da un’idea di Samuele Boncompagni con Riccardo Valeriani e Silvia Zamponi. Al mattino destinato alle scuole, alla sera aperto a tutti. “Ricreeremo – ha annunciato Boncompagni – un frammento della visione dei campi di concentramento grazie soprattutto alle foto di Alessandro Faralli”.