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All’Ex Cadrona un polo dell’oro e della moda

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All’Ex Cadrona un polo dell’oro e della moda

“Nell’area della ex caserma Cadorna ci sono le condizioni per creare un polo specialistico della moda e dell’oreficeria aretina”. Andrea Sereni affronta di petto la crisi che attanaglia il manifatturiero e illustra la proposta degli artigiani. L’obiettivo è duplice, rilanciare l’economia del territorio e riqualificare la città. Il tutto salvaguardando il ruolo che Arezzo ha avuto dal dopoguerra ad oggi e deve continuare ad avere per mantenere la leadership nella moda e nell’oreficeria. La CNA propone all’interno del PIUSS di valorizzare le produzioni che hanno reso Arezzo famosa nel mondo concentrando in parte dei 3000 mq che si renderanno disponibili nell’area della ex caserma Cadorna, la storia e la produzione attuale con la formazione e la progettualità. “Si tratta – commenta il Presidente dell’area aretina di Cna Andrea Sereni – di realizzare un polo di formazione specialistica abbinandolo ad una parte espositiva dove poter mostrare l’eccellenza della produzione oro-moda aretina, sia di ieri che di oggi e dare accoglienza agli artigiani della provincia di Arezzo che effettuano lavorazioni a basso impatto ambientale. Potremmo concentrare la formazione specialistica di settore in quest’area creando un polo avanzato dove i giovani da tutta Europa vengano a perfezionarsi e ad apprendere come si disegna un gioiello o come si realizza un capo di moda. L’idea è quella di realizzare una Scuola avanzata di modellistica e design proponendo ai soggetti specializzati nella formazione quali la Scuola Orafa Arezzo e il Polimoda di Firenze, l’Istituto internazionale di fashion e design al quale hanno aderito le grandi griffe della moda, di fare formazione in questo luogo. Accanto a questo un percorso che parte dell’esposizione delle eccellenze di oro e moda e prosegue con la dimostrazione di come si opera nei laboratori e nelle botteghe artigianali. È prevista – prosegue Sereni – la realizzazione di una mostra permanente dedicata agli ornamenti e ai capi “storici” a cui fa seguito un’area espositiva dove vengono mostrati i prodotti attuali. In uno spazio attiguo viene data prova di come avviene la lavorazione: i piccoli laboratori dove rendere visibile a scolaresche, turisti e visitatori come avviene l’incassatura delle pietre o come viene colorato un capo di abbigliamento. Si tratta di un’area aperta al pubblico e pensata per esaltare il prestigio delle creazioni artigianali e portarle alla conoscenza di tutti. E’ una sorta di viaggio a ritroso nella storia recente dell’economia aretina che parte dall’esposizione di oggetti che hanno fatto la moda nei decenni scorsi insieme a prodotti attuali e rappresentativi dei nuovi processi di lavorazione”.
Gli fa eco Gianfranco Ceccarelli, Presidente della Scuola Orafa e interessato al progetto e al definitivo rilancio della scuola. “L’eventualità di collocare la Scuola Orafa Arezzo in un contesto specialistico dove sia possibile formare giovani e richiamare l’attenzione verso il settore è per noi importantissimo. Di fatto stiamo già valutando una collaborazione con il Polimoda, soggetto che riteniamo assai qualificato e riferimento mondiale per la moda. Andando in questa direzione Arezzo tornerebbe ad essere, come avvenuto negli anni 70 con l’affermazione di griffe quali Lebole e Uno Aerre, il riferimento per chi vuole fare moda. L’obiettivo di un simile progetto sarebbe quello di richiamare professionalità e giovani che vogliono specializzarsi mandando un messaggio chiaro a chi vede il distretto in pericolo: il futuro del settore ha bisogno di formazione e innovazione e soltanto con un’azione forte e congiunta ma soprattutto organizzata è possibile dare risposte che abbiano una reale ricaduta nel territorio”.