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Allarme manodopera, nell’artigianato mancano 7mila posti

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Allarme manodopera, nell’artigianato mancano 7mila posti

AREZZO – Non siete capaci ad attaccare un bottone o a fare l’orlo ai pantaloni e cercate disperatamente un sarto? Non siete gli unici. A dare la caccia a sarti, ma anche a fornai, parrucchieri, idraulici e falegnami sono anche molte imprese artigiane pronte ad assumerli con contratti anche a tempo indeterminato. Nell’artigianato le opportunità di lavoro non mancano: tanto che, nel 2007, il fabbisogno occupazionale delle aziende è di 162.550 persone. Purtroppo però quasi la metà di questi potenziali dipendenti, ben 71.359, risultano introvabili.
‘Secondo i dati di Confartigianato – spiega il Presidente dell’Associazione di via Tiziano Giovan Battista Donati – l’emergenza manodopera nelle piccole imprese riguarda alcune specifiche figure professionali di cui gli imprenditori lamentano le maggiori difficoltà di reperimento. Ai primi posti per il numero più elevato di professionalità richieste e non disponibili vi sono parrucchieri ed estetisti: ne servirebbero 7.970, ne mancano all’appello 4.718. Seguono a breve distanza gli idraulici: le aziende ne cercano 7.710, ma non se ne trovano 4.025’.
E anche se le imprese offrono il mitico ‘posto fisso’ a risultare i più difficili da reperire sono gli addetti alla robotica: è arduo reclutarne 1.043 a fronte di un fabbisogno complessivo di 1.400. Stessa sorte per i falegnami: le imprese dovranno rinunciare ad assumerne 2.679 su un fabbisogno totale di 3.670. Si cercano col lumicino anche i carpentieri (ne servono 2.890), i meccanici e gli autoriparatori (il fabbisogno delle imprese è di 2.800 addetti) i sarti, i modellisti e i cappellai (potrebbero trovare lavoro 2.460 persone), i fornai e i pastai (2.310 gli addetti necessari).
‘Si tratterebbe di apprendisti d’oro – continua Donati – infatti gli imprenditori si impegnano a soddisfare il proprio fabbisogno occupazionale curando molto gli aspetti della formazione. Nel 2006 hanno dedicato 103 milioni di ore ad insegnare il mestiere ai nuovi dipendenti e hanno speso 1,6 miliardi, vale a dire il doppio rispetto agli 875 milioni di euro spesi in formazione dei dipendenti da parte delle grandi imprese. L’apprendistato rappresenta un fondamentale contratto a contenuto formativo e uno dei canali privilegiati che nella maggioranza dei casi finisce poi per essere trasformato in un’assunzione a tempo indeterminato’.
Secondo un’indagine condotta da Confartigianato su un campione di circa 1.600 imprese con meno di 20 addetti, artigiane e non, il 70,1% degli apprendisti attualmente in azienda verrà assunto.
‘Che l’artigianato sia un serbatoio di occupazione stabile lo dimostrano altri dati forniti da Confartigianato: nel 2006, le aziende fino a 19 addetti hanno creato 361.000 posti di lavoro, mentre le grandi imprese ne hanno persi 114.000 e le medie imprese 17.000 – spiega Donati – Inoltre, nelle piccole imprese viene utilizzato in modo intensivo il contratto a tempo indeterminato. Infatti, mentre il lavoro a tempo indeterminato interessa l’86,4% del totale dei 16.961.000 dipendenti italiani, questa quota nelle piccole imprese con meno di 20 addetti sale al 90,7%. Confartigianato Imprese Arezzo ha sicuramente il termometro della situazione anche grazie ad un rapporto privilegiato con le PMI presenti sul territorio aretino. Invitiamo tutti coloro che intendono aprire un’attività artigiana o reperire informazioni in proposito a rivolgersi agli uffici di Confartigianato in via Tiziano 32 per ricevere tutti i consigli e le informazioni del caso dal nostro personale qualificato’.