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‘Ancora dalla parte delle bambine’ di Loredana Lipperini

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‘Ancora dalla parte delle bambine’ di Loredana Lipperini

AREZZO – Quali sono i modelli delle “nuove” bambine? Che cosa sognano di essere? Madri? Ballerine? Estetiste? Mogli di calciatori? Quanto è cambiato il mondo delle immagini in cui le bambine diventano donne? Dai fumetti alla tv, dalla scuola a internet, Loredana Lipperini nel suo libro “Ancora dalla parte delle bambine”, insegue i miti, i conflitti, i sogni, le miserie, l’ansia di riscatto che abitano nel giovanissimo immaginario femminile.

L’appuntamento mensile con il ciclo di incontri “Che succede in Italia? Cinque cronache dal Belpaese smarrito”, organizzato dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Arezzo in collaborazione con la Biblioteca Città di Arezzo, presentato da Michele De Mieri (Radio 3 Fahrenheit), torna venerdì 28 marzo al Caffè dei Costanti di Arezzo (Piazza San Francesco), alle ore 17.00, con un’analisi sul mondo delle nuove bambine, il racconto di una generazione che cresce chattando su una tastiera ma anche un'indagine senza sconti su quel simbolico delle 'donne del prossimo avvenire che si muove tra due coordinate da comprendere a fondo nelle loro luci e ombre: internet e il corpo.

“Trent’anni fa avevo letto, e molto amato, il provocante saggio Dalla parte delle bambine di Elena Gianini Belotti – racconta Loredana Lipperini – Per una curiosa serie di circostanze sono arrivata a scrivere l’aggiornamento di quel libro, mettendo a confronto la realtà di oggi con i dati degli Anni 70. E sono arrivata a un risultato agghiacciante. Il mio “Ancora dalla parte delle bambine” dimostra, purtroppo, che la situazione delle donne, e delle bambine, non è migliorata affatto in questi decenni. Al contrario, è drammaticamente peggiorata.”
Il risultato di un rapporto del World Economic Forum, sulla base di quattro fattori (accesso all’istruzione, parità nel settore economico e lavorativo, aspettative di vita e di salute, influenza politica), pone l’Italia all’84mo posto nella classifica mondiale, mentre la Romania è al 47mo.
Come è successo che “le ragazze che volevano diventare Presidenti degli Stati Uniti abbiano partorito figlie che sognano di sculettare seminude al fianco di un rapper?”
Attraverso una serie precisissima e varia di informazioni, dati, analogie, assonanze, rivelazioni, intuizioni e ricordi, Loredana Lipperini, analizza il mondo odierno visto dalla prospettiva delle bambine/ragazze.
Le eroine dei fumetti le invitano a essere belle. Le loro riviste propongono test sentimentali e consigli su come truccarsi. La moda le vuole in minigonna e tanga. Le loro bambole sono sexy e rispecchiano (o inducono) i loro sogni: diventare ballerine, estetiste, infermiere, madri.
Questo è il mondo delle nuove bambine.
Negli anni settanta, Elena Gianini Belotti raccontò come l’educazione sociale e culturale all’inferiorità femminile si compisse nel giro di pochi anni, dalla nascita all’ingresso nella vita scolastica. Le cose non sono cambiate, anche se le apparenze sembrano andare nella direzione contraria. Nessuno, è vero, impone più il grembiulino rosa alle bambine dell’asilo, ma in tutti i toni del rosa è dipinto il mondo di Barbie e delle sue molte sorelle. Libri, film e cartoni propongono, certo, più personaggi femminili di un tempo: ma confinandoli nell’antico stereotipo della fata e della strega. Ancora: l’immaginario recente tende a fotografare una scuola divisa in bulli e brave alunne, ma è proprio nel (presunto) rispetto delle regole che si fonda, da sempre, la creazione di un piccolo branco femminile che, crescendo, tramanderà a sua volta frustrazione, sudditanza, impotenza, rancore alle proprie figlie.
Sembra legittimo chiedersi cosa sia accaduto negli ultimi trent’anni, e come mai coloro che volevano tutto (il sapere, la maternità, l’uguaglianza, la gratificazione) si siano accontentate delle briciole apparentemente più appetitose. E bisogna cominciare con l’interrogarsi sulle bambine: perché è ancora una volta negli anni dell’infanzia che le donne vengono indotte a consegnarsi a una docilità oggi travestita da rampantismo, a una certezza di subordine che persiste, e trova forme nuove persino in territori dove l’identità è fluida, e fluidissimi dovrebbero essere i generi, come il web. Occorre cercare negli stessi luoghi dove le bambine compiono, ancora oggi, il loro apprendistato al secondo sesso: la famiglia, la scuola, il mondo dei media, l’immaginario dei libri e dei cartoni.

Loredana Lipperini è giornalista e scrittrice. Collabora da molti anni con le pagine culturali de “La Repubblica” e “Il Venerdì di Repubblica”. È stata una delle voci storiche di Radio Tre. Scrive programmi televisivi. Dal 2004 ha un blog: www.lipperatura.it.

Ha pubblicato Guida all’ascolto di Bach (Mursia 1984), Don Giovanni (Editori Riuniti 1987, Castelvecchi 2006), Mozart in rock (Sansoni 1990; il Saggiatore 2006). Generazione Pokémon (Castelvecchi 2000), La notte dei blogger (Einaudi Stile Libero 2004).