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Anziani: casa e famiglia di sostegno

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Anziani: casa e famiglia di sostegno

AREZZO – Sabato prossimo verranno consegnati 21 alloggi a famiglie di anziani. Sono stati realizzati da Arezzo Casa in via Concini, nell’area dell’ex Consorzio Agrario a Pescaiola. 21 più 3 e quest’ultimi rappresentano la vera novità di questa operazione. Due sono stati destinati a luogo per le attività sociali degli anziani, anche non residenti nell’immobile: qui si potrà guardare insieme la televisione, giocare a carte, prendere un te, imparare o insegnare a cucire. Un alloggio è stato riservato ad una coppia e sarà quest’ultima a svolgere le funzioni che vengono definite di “portierato sociale”. In altre parole saranno il punto di riferimento degli anziani non solo per eventuali emergenze ma anche per le piccole attività quotidiane, dalla spesa al recarsi in farmacia o alle poste.
“L’intervento in via Concini – afferma Alessandro Caporali, assessore alla casa – rappresenta un forte esempio dell’attenzione del Comune di Arezzo a questa che è una duplice emergenza e cioè quella degli alloggi ed in modo particolare per gli anziani che non sono nelle condizioni di trovare un appartamento a prezzi di mercato”.
Ma il bisogno dell’anziano non si conclude quando ha le chiavi di un alloggio. “Rischia infatti di vivere in solitudine – afferma il vice Sindaco ed assessore alle politiche sociali, Donella Mattesini. E questo per l’allentarsi delle relazioni familiari, del progressivo impoverimento degli interessi, delle problematiche legate all’invecchiamento fisico: difficoltà nella deambulazione, riduzione della vista, malori improvvisi. Problemi che espongono la persona anziana anche a non pochi pericoli all'interno delle mura domestiche. In questo quadro, dare risposte varie ed articolate a specifici bisogni significa “sostenere” l'aspirazione principale della quasi totalità delle persone anziane: vivere in autonomia nel proprio alloggio”.
Ed un sostegno si concretizza grazie alla collaborazione di Comune, Arezzo Casa, Fraternita dei Laici e Regione Toscana. “L’Ater – ricorda Pedro Losi, Presidente di Arezzo Casa – acquistò l’immobile di via Concini per 1.400.000 euro, grazie anche alle disponibilità finanziarie derivate dall’alienazione di alcuni alloggi. Fu quindi stipulato un Accordo di Programma nel 1999 tra Regione, Comune ed Ater (oggi Arezzo Casa) con il risultato di mettere a disposizione 2 milioni di euro per l’acquisto e la ristrutturazione dell’immobile”.
“Siamo di fronte – aggiunge Tina Chiarini della Fraternità dei Laici – di fronte ad un “sociale di qualità”, in grado di far rivivere una vita di quartiere e di realizzazione una coesione sociale ce oggi rischia di andare perduta. Sono obiettivi che s’inseriscono perfettamente nella storia e nelle finalità storiche della Fraternità dei Laici”
L’operazione ha permesso la realizzazione di 24 alloggi con una dimensione media di 45 metri quadrati: ingresso, soggiorno con angolo cottura, camera matrimoniale, bagno e ripostiglio.
La giovane coppia che svolgerà le funzioni di portierato sociale è stata individuata dal Comune attraverso un bando rivolto alle associazioni di volontariato ed a quelle di promozione sociale. I suoi compiti vanno dalla rilevazione dei bisogni emergenti fra gli abitanti del complesso edilizio, all’individuazione e diffusione di informazioni sulle risorse disponibili nella rete dei servizi e del volontariato, attraverso una stretta collaborazione con gli Enti pubblici. Assicura interventi di protezione ed assistenza come fare la spesa, andare in farmacia, andare in posta a pagare le bollette, ecc.. Garantisce la presenza in determinate ore del giorno ed assicura una reperibilità notturna qualora si presentino gravi difficoltà di natura infortunistica o di malesseri improvvisi dei residenti. Permette forme di coordinamento tra l’anziano e “Arezzo casa” in materia di segnalazioni guasti ad impianti o interventi di manutenzione di competenza dell’azienda. Supporta ed accompagna l’anziano durante visite mediche esterne, durante il disbrigo di pratiche burocratiche, commissioni varie, quando la persona anziana è in difficoltà e i parenti, per impegni familiari o di lavoro, sono impossibilitati a svolgere tale compito. Costituisce un punto di ascolto per gli anziani soli e/o in difficoltà che possono rivolgersi al “portiere” per segnalare disagi ed eventualmente richiedere interventi;
Il “portiere sociale”, infine, ha il compito di attivare processi di integrazione nonché stimolare e arricchire culturalmente le persone promuovendo occasioni di integrazione tra realtà di quartiere, spesso lontane e divise tra loro, attraverso iniziative di animazione e spazi ricreativi collettivi; attivazione di corsi o laboratori di vario genere (cucito, cucina, animazione teatrale, ecc.); organizzazione di incontri volti a favorire l’attività fisica-motoria in collaborazione con il fisioterapista; organizzazione di piccole gite o uscite di vario genere viste come momenti di svago e di incontro con gli abitanti del quartiere.