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‘Assoli’: La danza come… Dialogue

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‘Assoli’: La danza come… Dialogue

AREZZO – L’assessorato alla cultura del Comune di Arezzo e l’associazione Sosta Palmizi organizzano la sezione aretina di “Dialogue Europa > Mediterraneo > Africa” dal titolo “Assoli”, un progetto a favore della libera circolazione della danza e della cooperazione creativa in un contesto di scambio internazionale, coordinato dal coreografo Giorgio Rossi in collaborazione con il “Festival Fabbrica Europa 08” di Firenze. Appuntamenti il 18, 19 e 20 maggio alle ore 21 presso il Teatro Pietro Aretino con ingresso gratuito. Protagonisti ogni sera artisti e programmi diversi.
“Dopo un’intensa stagione teatrale dedicata alla prosa e alle due sezioni ‘Giovani’ e ‘Cabaret’ – ha dichiarato l’assessore alla cultura del Comune di Arezzo, Camillo Brezzi – ci fa piacere adesso ospitare la danza, in una città tra l’altro ricca di scuole riservate a questo genere artistico. Sono tre serate di livello internazionale quelle che si susseguiranno al Teatro Bicchieraia, grazie a Giorgio Rossi, ballerino e coreografo, ospite già del nostro teatro sia con Paola Turci due anni fa che nella stagione appena conclusa. ‘Dialogue’ è un progetto di ricerca e di sperimentazione sulla danza e sul dialogo umano e artistico inteso come strumento fondamentale per comprendere e valorizzare le differenze in ambito creativo e culturale. Grazie all’incontro di idee, gli artisti condividono processi di creazione e di trasmissione di saperi con risultati che dimostrano quanto sia fecondo l’incontro interculturale. E visto che il progetto recita ‘Europa, Mediterraneo, Africa’, abbiamo pensato di non fare torto all’Asia ed estendere questo trittico con un ulteriore spettacolo restando sempre in ambito di danza. Mercoledì 21 maggio alle 21, al Teatro Pietro Aretino, con ingresso libero, c’è una serata di Kathakali, il teatro-danza del Kerala, India del sud, dal titolo “Lalitha Moksha. L’illuminazione divina del demone Lalitha”, con il maestro Kalamandalam Karunakaran. Lo spettacolo sarà presentato da Vito Di Bernardi, docente di storia della danza alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Arezzo. Kalamandalam Karunakaran, danzatore figlio d’arte e uno dei più grandi interpreti contemporanei del genere, terrà anche un laboratorio per gli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia. Il primo incontro, aperto al pubblico, si terrà martedì 20 maggio alle ore 16 nel teatro della facoltà, Palazzina Donne”.
“Articolato in diverse tappe – ha precisato Giorgio Rossi direttore artistico dell’associazione Sosta Palmizi – il progetto coinvolge 15 danzatori-coreografi europei, africani e dell’area del Mediterraneo. Una residenza artistica di dieci giorni a Lucignano, darà modo agli artisti di lavorare insieme sviluppando sia un percorso comune che individuale. Il periodo di creazione si avvale della collaborazione di tre musicisti italiani che daranno vita a sonorizzazioni inedite legate alla performance di ciascun danzatore. Come è nato tutto questo? Da un mio viaggio in Africa, quando sono restato affascinato dalla cultura e dalla corporeità della gente, linguaggi fisici e metafisici che da quel giorno ho cercato di portare qua, in Italia, e in particolare nella nostra provincia dove vivo da 15 anni. Gli artisti, durante la permanenza a Lucignano e nel corso degli spettacoli, avranno occasione sia di esibirsi in assolo, sia comunicando attraverso danza, corpo, energia. Un’esperienza fantastica che sono onorato di regalare al pubblico aretino”.
Il carattere interculturale del progetto risulta evidente dalla nazionalità degli artisti coinvolti. Per la danza: Virpi Pahkinen (Finlandia), Vincenzo Carta (Italia), Snjezana Premus (Slovenia), Raffaella Galdi (Italia/Germania), Benjamin Vandewalle (Belgio), Ebru Cansiz (Turchia), Ayman Al Fayat (Egitto), Liz Lea (Gran Bretagna), Silvia Bugno (Italia), Moustapha Gueye (Senegal), Jean Tamba (Senegal), Prince Dethmer Nzaba (Congo), Michel Kouakou (Costa d’Avorio), Pape Ibrahima N’Diaye (Senegal), Maria Helena Pinto (Mozambico). Musiche originali dal vivo Michele Rabbia (percussioni), Alessandro Gwis (tastiere, elettroacustica), Roberto Cecchetto (chitarra).