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Autotrasporto: le regole ci sono e vanno rispettate

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Autotrasporto: le regole ci sono e vanno rispettate

“Gli incidenti mortali sulle autostrade che in questi giorni hanno visto coinvolti i tir non devono indurre l’opinione pubblica a criminalizzare una categoria che fa della sicurezza il suo primo obiettivo”. Così esordisce Giuseppe Brasini, Presidente Regionale e Provinciale CNA Fita che ci tiene a chiarire le ragioni degli autotrasportatori già duramente provati dalla concorrenza internazionale e dall’impennata dei costi delle materie prime.
“Le statistiche degli incidenti sulle strade evidenziano che i mezzi pesanti non sono in cima alla lista nera – precisa Brasini – il problema vero è legato ai competitori scorretti, a chi lavora fuori dalle regole e rende un pessimo servizio non solo a se stesso e ai cittadini, ma all’intera categoria”.
Sicurezza in primo piano, quindi, per CNA Fita. “Con l'allargamento a 25 dell'Unione Europea sono entrati sul mercato vettori che hanno esasperato la concorrenza applicando costi insostenibili per un'azienda italiana. Per il settore le tariffe non solo non sono cresciute con l'inflazione, ma sono addirittura calate. E se la categoria è debole, anche la committenza ne paga le conseguenze in termini di qualità del servizio e di insicurezza per le violazioni del codice della strada”.
Quali i mezzi per arginare questo stato di cose? “Gli strumenti ci sono – chiarisce Brasini – a partire dal cronotachigrafo digitale disposto dall’Unione Europea. E’ uno strumento elettronico che permette di registrare i tempi di guida e di riposo dei conducenti di autocarri con massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate. Sta progressivamente sostituendo il cronotachigrafo analogico, soggetto a frodi da parte degli utilizzatori, che ha creato problemi di utilizzo e di affidabilità. L'Unione Europea ha pertanto deciso di procedere alla diffusione di un nuovo apparecchio di controllo più affidabile e sicuro, grazie alla nuova tecnologia digitale”.
Il Presidente CNA Fita precisa che l’autotrasportatore è tenuto ad osservare una sosta di 45 minuti dopo 4 ore e mezzo di viaggio; le successive 4 ore e mezzo devono obbligatoriamente essere seguite da un riposo di 12 ore. Gli organi di vigilanza possono effettuare il controllo tramite il cronotachigrafo e comminare le eventuali sanzioni tenendo presente che l'insieme delle informazioni sul luogo di partenza e sulle caratteristiche del veicolo sono memorizzate insieme alle ore di guida e di riposo. E’ così possibile effettuare controlli anche relativamente agli eventuali conducenti che si alternano alla guida dello stesso autocarro. I dati relativi al mezzo sono conservati per un anno, mentre il badge dell'autotrasportatore manterrà il ricordo degli ultimi 28 giorni.
Ma la manovra triennale del Governo ha previsto anche l’applicazione di una tariffa per l’autotrasporto legata alla sicurezza. “In sostanza si tratta di fissare costi minimi di trasporto al di sotto dei quali il rapporto contrattuale non risulta corretto. Ciò consente di far emergere i rapporti contrattuali “non in forma scritta” tra le parti: vuol essere un ulteriore elemento di garanzia per le imprese dell'autotrasporto cui verrebbero applicati costi minimi di trasporto limitando quindi i casi di irregolarità”.
Ma la questione è aperta anche sul fronte delle infrastrutture e delle alternative al trasporto su gomma. “E’ ovvio – conclude Brasini – che affrontare i nodi del settore richiede anche di porre in primo piano il potenziamento delle infrastrutture viarie, penso alla terza corsia autostradale, riducendo i tempi di attesa di opere pubbliche che devono essere al primo posto delle priorità di un paese come l’Italia. Infine un quadro organico del trasporto merci – che oggi avviene per l’80% su gomma – non può non contemplare anche un sistema integrato di trasporto su gomma, via mare e via rotaia, ma su questo fronte ancora all’orizzonte non si vedono risultati incoraggianti”.