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Bruce Myers alla facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo

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AREZZO – Un incontro con Bruce Myers, da quasi 40 anni uno dei principali attori e collaboratori del regista teatrale Peter Brook. E’ organizzato per martedì 22 gennaio dalla facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo (viale Cittadini, Pionta), in collaborazione con il dipartimento di Letterature moderne e Scienze dei linguaggi dell’Università di Siena.
La giornata, a partire dalle ore 11, sarà interamente dedicata all’attore inglese, che alle ore 15 incontrerà il pubblico e alle 17 aprirà un laboratorio di quattro giorni per gli studenti universitari, sul teatro e la poesia di William Shakespeare, concentrandosi su due opere in particolare: “Giulietta e Romeo” e i “Sonetti”.
Myers è attualmente impegnato nella tournée italiana dello spettacolo di Peter Brook “Il grande inquisitore” tratto da “I fratelli Karamazov” di Dostoevskij. Ha diretto workshop per attori in tutto il mondo, pur non
avendo prioritari intenti pedagogici; in Italia si ricordano quello al Teatro Stabile di Torino e, recentemente, al Centro Teatro Ateneo dell’Università di Roma “La Sapienza”. Il programma prevede, durante la mattina, proiezioni di brani di spettacoli di cui l’attore è stato interprete: la riduzione cinematografica del “Mahabharata” e la rappresentazione teatrale “Dibbuk”, rispettivamente introdotte da Vito Di Bernardi e da Paola Bertolone, docenti alla facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo. Nel pomeriggio, l’incontro con Bruce Myers sarà moderato dalla professoressa Laura Caretti della stessa facoltà, e Ferruccio Marotti, direttore del Centro Teatro Ateneo della “Sapienza”.
Alle ore 17 inizierà il laboratorio di teatro per gli studenti del corso di laurea triennale in Musica e spettacolo e del biennio specialistico in Letteratura e spettacolo, e per i dottorandi della sezione di dottorato in
Comparatistica: letteratura, teatro, cinema della scuola di dottorato Logos e rappresentazione, sezione coordinata dalla professoressa Laura Caretti.

Bruce Myers, dopo aver conosciuto Peter Brook alla Royal Shakespeare Company, nel 1971 lo segue in Francia, al Centre international de recherche theatrale di Parigi, dove lavora in tutti i principali
allestimenti.
«Anche tra gli attori si conoscono degli avventurieri – scrive di lui lo sceneggiatore Jean-Claude Carrière -. Bruce è partito da ciò che per altri sarebbe un punto di non ritorno: la Royal Shakespeare Company. Ne è
partito per improvvisare, per dimenticare ciò che sapeva, per lanciarsi in esercizi sconosciuti con canne di bambù, scatole di cartone, per obbligare la sua gola inglese a deglutire greco antico, persiano e anche francese».