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Calcio, Antitrust: ”Rivedere norme sulla vendita dei diritti tv

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ROMA – La disciplina sui diritti audiovisivi sportivi va rivista perché non garantisce pienamente la concorrenza tra operatori. A riaprire la questione è l'Antitrust che, in una segnalazione inviata a governo e Parlamento, punta il dito contro la Lega Calcio rea di avere disatteso, o quantomeno non applicato in modo completo, le linea guida approvate dall'Autorità.

Il punto fondamentale è la criticità nel ''corretto esplicarsi della concorrenza nell'acquisizione dei diritti audiovisivi''. Il decreto infatti ha segnato il passaggio da un sistema incentrato sulla titolarità dei diritti sportivi in capo ai singoli organizzatori degli eventi ad un nuovo sistema basato sulla contitolarità dei diritti in capo al soggetto preposto all'organizzazione della competizione e a tutti i soggetti partecipanti alla stessa. In questo quadro, ricorda l'Antitrust, la centralizzazione delle vendite dei diritti sportivi costituisce una deroga alla disciplina antitrust e può ritenersi consentita, in via eccezionale, solo se viene garantito un efficace sistema di controllo e verifica ad opera delle istituzioni competenti.

Un meccanismo che però non ha funzionato. Secondo l'Autorità infatti, ai partecipanti alle procedure competitive non sono state assicurate ''condizioni di assoluta equità, trasparenza e non discriminazione'', con l'effetto peraltro di non consentire ad alcuni operatori l'acquisizione di parte dei diritti in questione. Non è stata, infatti, data attuazione alle previsioni del decreto che riguardano i diritti rimasti invenduti e che prevede l'immediata attribuzione ai singoli club della facoltà di commercializzare individualmente i diritti in questione.

Ma non è tutto. La Lega, sottolinea l'Antitrust, ha effettuato queste scelte immediatamente a ridosso dell'inizio delle competizioni sportive, mettendo l'Autorità nelle condizioni di riscontrare le irregolarità solo a campionati già iniziati e, quindi, in un contesto in cui le assegnazioni avevano già avuto effetto sia nei confronti degli operatori della comunicazione che dei consumatori.

Secondo l'Autorità dunque, per contemperare l'effettività e la tempestività dell'intervento dell'Antitrust con l'esigenza di certezza per il mercato sull'esito delle procedure di assegnazione, è necessario che la vendita congiunta dei diritti sportivi, rappresentando una deroga alla disciplina antitrust, si inquadri in una complessiva disciplina in grado di assicurare il rispetto, da parte dei soggetti coinvolti, del decreto legislativo n. 9/2008 e delle linee guida.