FIRENZE – Caro Parlamento è un documentario-inchiesta di Giacomo Faenza che vuole fotografare la situazione lavorativa dei giovani di età compresa tra i 18 e i 38 anni nell’Italia di oggi. La troupe viaggerà in lungo e in largo per il Paese, visitando ogni singola regione per verificare la situazione reale.
Saranno intervistate circa 500 persone di modo da avere un campione di persone rappresentativo di svariate classi sociali. Punto di partenza sono i primi quattro articoli della Costituzione – imperniati sul concetto di lavoro – sui quali verteranno le domande rivolte ai giovani di tutta Italia.
Tesi di fondo di Caro Parlamento è che per ritrovare la propria identità sociale, e superare l'attuale scollamento tra le istituzioni e i cittadini, bisogna “riscoprire” la Costituzione e tornare a rivolgersi alle istituzioni.
La Casa di Produzione Jean Vigo Italia, in collaborazione con Mediateca Regionale Toscana Film Commission, sta organizzando il casting, ed è interessata ad entrare in contatto con giovani di età compresa tra i 18 e i 38 anni di età, che vogliano rispondere ai quesiti posti dal documentario, diventando così protagonisti della video-inchiesta di Giacomo Faenza.
Per partecipare alla selezione, i giovani interessati, nati in Italia (sia lavoratori che disoccupati in cerca di lavoro) devono spedire un breve profilo personale (specificando nome, età, residenza, professione, principali problemi di lavoro) a: [email protected], oggetto: “casting Caro Parlamento”. Le interviste si terranno in Toscana entro marzo 2008. L’intervista dei selezionati durerà circa 15 minuti e non è previsto alcun compenso.
Oltre alle interviste verranno filmate le fasi più interessanti della preparazione dell’inchiesta e verranno realizzati backstage del lungo viaggio attraverso il Paese, di modo che diventino parte integrante del documentario. Il lavoro ultimato prevede quindi un’alternanza tra interviste vere e proprie e immagini su come è stata realizzata l’inchiesta.
Giacomo Faenza. Regista e sceneggiatore per il cinema. Ha scritto e diretto due cortometraggi: La donna che adottò suo figlio (firmato con lo pseudonimo Giacomo Maia), Gadget Men (per il quale è stato invitato a dicembre 2007 a tenere una conferenza a Boston all'ICA-institute of contemporary art), lavora anche in tv come autore di inchieste.