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Chiesa prudente su Obama-McCain ma in campo contro nozze gay

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Chiesa prudente su Obama-McCain ma in campo contro nozze gay

CITTA' DEL VATICANO – I vescovi americani non hanno scelto in modo netto un loro candidato nella corsa alle presidenziali americane, la prudenza ha avuto la meglio anche se qualche indicazione di fondo è stata data agli elettori. Così se nelle due precedenti occasioni l'opzione in favore di George W. Bush era stata piuttosto evidente, non si puo' dire che oggi sia avvenuto lo stesso: né Obama né Mc Cain hanno ricevuto una piena investitura cattolica.

Tuttavia è stata riaffermata dai vescovi una indicazione di fondo del magistero quando ci si avvicina alle elezioni per la Casa Bianca: e cioè la scelta in favore del candidato più dichiaratamente 'pro life', contrario quindi all'aborto. Hanno invece convogliato l'attenzione e l'impegno delle gerarchie cattoliche statunitensi i tre referendum in California, Florida e Arizona sui matrimoni gay, consultazioni che si svolgeranno sempre nella giornata di domani. Per cercare di ottenere la vittoria dei ''no'' ai referendum la Chiesa ha scelto di utilizzare anche You Tube con tanto di messaggio on-line in inglese e in spagnolo.

In merito alle presidenziali la prudenza della Chiesa ha varie motivazioni. La scelta 'pro life' -cioè in favore della vita- dopo la guerra in Iraq, che fu osteggiata da Giovanni Paolo II e da parte consistente del mondo cattolico, appare oggi soggetta a possibili argomentazioni critiche.

La crisi finanziaria internazionale -che ha avuto però il suo epicentro negli Stati Uniti- ha colpito gravemente ampi strati della società americana, e soprattutto i meno abbienti, il che ha rilanciato l'attenzione forte alla dottrina sociale della Chiesa ponendo in secondo piano le questioni legate alla bioetica. C'è poi il tema dei flussi migratori dall'America centrale verso gli States, fenomeno nei confronti del quale né Obama né Mc Cain hanno dimostrato una sensibilità particolarmente vicina a quella dei vescovi.

Gran parte dei migranti infatti è di fede cattolica e molti di loro stanno ripopolando le diocesi Usa, inoltre i nuovi arrivati di lingua ispanica sono spesso soggetti a condizioni di vita e di lavoro durissime denunciate più volte dalla Chiesa cattolica. Infine c'è da considerare che il decennale scandalo degli abusi sessuali commessi dai preti ha richiesto tutto l'impegno e la fatica della Chiesa a stelle e strisce per essere arginato, ma ha lasciato dietro di sè una perdita di autorevolezza ancora non recuperata.

Rimangono, sul piano delle scelte bioetiche, i timori ecclesiali per una eventuale vittoria democratica: è noto che il vice di Obama, John Biden, è cattolico, e però non si oppone -come già accadde al democratico e cattolico Kerry sconfitto da Bush- a una legislazione sull'aborto. In linea generale poi sui temi eticamente sensibili i vescovi si sentono in sintonia con i repubblicani.

Su quelli di politica internazionale e sociale ai democratici; non è un mistero però che nelle consultazioni precedenti questi ultimi abbiano pesato assai meno dei primi. E che proprio su questo versante si concentrino i timori della Chiesa cattolica è testimoniato per l'appunto dall'impegno sui referendum contro i matrimoni gay che si terranno in tre importanti stati. Così sono stati mesi a punto due video-messaggi su You Tube, uno in inglese e uno in spagnolo, per difendere la definizione tradizionale del matrimonio quale unione tra un uomo e una donna.

L'iniziativa è stata lanciata -ricorda oggi la Radio vaticana- dalla neo-costituita Commissione per la difesa del matrimonio della Conferenza episcopale degli Stati Uniti. In Arizona, California e Florida gli elettori dovranno decidere se modificare le costituzioni statali per limitare espressamente il matrimonio alle unioni tra un uomo e una donna. A presentare i due video sono stati, rispettivamente, il presidente della nuova Commissione, mons. Joseph Kurtz, e mons. Josè Gomez, presidente della Commissione episcopale per la diversitè culturale nella Chiesa.

L'equiparazione delle unioni omosessuali al matrimonio, affermano i due arcivescovi nel messaggio, ''è un'idea falsa proposta e, in alcuni casi, imposta da una minoranza. Essa comporta una radicale ridefinizione del matrimonio che nega la verità secondo la quale esso è l'unione tra un uomo e una donna''.

Se questo tentativo riuscisse, ammoniscono, ''si creerebbe confusione sull'autentico significato del matrimonio, una confusione che potrebbe diffondersi e avere enormi conseguenze giuridiche sull'educazione dei minori, l'occupazione e la libertà religiosa''. In particolare, ''i bambini sarebbero costretti ad imparare che il matrimonio è una relazione d'amore tra le tante'', e si potrebbe impedire alle Chiese di diffondere i loro insegnamenti circa la natura speciale dell'amore tra un uomo e una donna.

''Le unioni omosessuali e il matrimonio -ribadiscono quindi i messaggi- sono due realtà completamente diverse. Riaffermare la tradizionale definizione del matrimonio non costituisce né una discriminazione, né la negazione di un diritto''.

Se infatti ''le persone omosessuali hanno il diritto di essere trattate con rispetto, è nell'interesse di tutta la società difendere l'istituzione matrimoniale quale relazione tra un uomo e una donna. La società ha bisogno del matrimonio per stabilire e sostenere quella cellula fondamentale della società in cui uomini e donne si amano e trasmettono la vita ai loro bambini che sono il frutto di questo amore''.

Articlolo scritto da: Adnkronos